Cartoline da Passipermilano – i caselli del dazio e il nostro dialetto

Dazi sì, dazi no, dazi quando… sono uno degli argomenti di oggi. Anche i vecchi milanesi sono stati alle prese con i dazi e ne furono così coinvolti da aver creato anche dei modi di dire.

Scarliga merluzz che l’è minga el tò uss

Cercare di eludere i dazi, magari con l’aiutino di un casellante compiacente? Se al casello c’era un agente incorruttibile, il trasportatore di merci diceva queste parole al suo aiutante, (“scivola via merluzzo che non è mica la tua porta”) cioè proviamo da un’altra parte. Questa è una immagine tratta dai “Promessi sposi”. Anche allora si era alle prese con i dazi.

Un altro detto è altrettanto divertente:  Restà lì cóme quéll de la maschérpa

Un signore nascondeva del mascarpone sotto il proprio cappello a cilindro per importarlo a Milano senza pagare il dazio. Ma era un “gentiluomo” e quando vide una bella signora presso il casello del dazio, si scappellò facendo cadere dalla testa tutto il formaggio che nascondeva sotto il cappello. Restò lì sbalordito e imbarazzato come “quello della mascherpa” (cioè mascarpone).

Così sembra abbia avuto origine questo detto, nato da un gesto gentile. Ma si sa, a Milano anche i caselli del dazio hanno un cuore.

Alla prossima cartolina.

A presto…

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