Riprendiamo i nostri passipermilano sul Cammino dei Monaci, raggiungendo l’Abbazia di Chiaravalle.
È un itinerario DOC, lento e insolito, come quelli tornati di moda oggi, specialmente per una città considerata spesso, e a torto, frettolosa e povera di passato da riscoprire.
Da San Lorenzo, seguendo il corso della Vettabbia. ripercoriamo i passi dei monaci e dei pellegrini verso Chiaravalle, un cammino fatto di prodotti da vendere e di spiritualità da conservare.
Perchè non rifare questo Cammino ancora oggi, magari a tappe, con la bici o i mezzi pubblici, per ritrovare luoghi d’arte o per uscire dalla routine del solito giro in centro per negozi, concedendo a noi stessi il dono di un momento diverso a Km 0?
L’Abbazia di Chiaravalle
Da qualunque strada proveniamo, l’alta torre nolare (metri 56,28), per i milanesi la “Ciribiciaccola” è come un faro tra i campi che indica la meta.
Grande è il contrasto tra il paesaggio agricolo e questa torre imponente e leggera insieme.
L’Abbazia venne fondata nel 1135 da Bernardo, un monaco francese di nobile origini, che già in Francia aveva dato vita ad altri monasteri, tra i quali quello di Clairvaux.
Il nome Bernardo è familiare, ripreso in tanti contesti diversi: un’acqua minerale, due passi alpini, (uno dei quali sulla Via Francigena) la forte e bonaria tenerezza di una razza di cagnoloni con la borraccia da soccorso, e chissà quant’altro ancora… ma riguardano un altro San Bernardo!
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San Bernardo da Chiaravalle non fu un mite fraticello dedito solo al lavoro e alla preghiera; fu un grandissimo mistico, una personalità forte e potente, fra le più importanti e riconosciute del suo tempo in campo politico e religioso, che sarà anche guida di Dante negli ultimi tre canti del Paradiso.
Giunse a Milano per risolvere una difficile questione scismatica tra Papa e antipapa, scortato nientemeno che da un gruppo di monaci-guerrieri, i Templari.
Non solo: Bernardo fu anche, secondo alcuni, l’ideologo e l’ispiratore della Regola di quest’Ordine.
http://novamilitiachristi.altervista.org/la-regola-di-san-bernardo.html
Rifiutata la carica di Arcivescovo, che i milanesi gli avevano offerto, fece erigere una Abbazia dell’ Ordine Cistercense, cui apparteneva, la prima in Italia, sui terreni di Rovegnano, tra le paludi e le sterpaglie, fuori le mura della città.
Che siano i terreni di cui parla un documento del 1135, citato da più fonti, relativo alla donazione da parte di due cittadini milanesi all’Ordine Templare in località Rovegnano? Chissà se questa Abbazia sorge su terre templari? Su una porticina del cortile abbiamo trovato questa targa; ma i Templari abitano ancora qui?
Non vi viene voglia di venire a vedere subito questa magnifica Abbazia che ci riserva molte sorprese?