Nidi a Milano: naturali e d’autore

Anche quest’anno i due falchi pellegrini più famosi di Milano sono tornati sul Grattacielo Pirelli per fare il nido e deporre le uova, Giò e Giulia, due milanesi con le ali, sembrano guardare la nostra città dall’alto, chiedendosi se sarà il posto giusto per far crescere e volare i loro piccoli.

Poco lontano, tra i grattacieli di Porta Nuova, si sta costruendo, per Unipol; il “Nido Verticale”, firmato dallo studio Mario Cucinella Architects, che sarà pronto, si pensa, per la fine dell’anno.

Quanti hanno scelto la nostra città per fare il proprio nido, lussuoso, più modesto o anche di fortuna, ma sempre importante per chi vi abita?

Il nido ha sempre rappresentato un approdo, un luogo sicuro nelle bufere dell’esistenza. Così un poeta del Novecento, Vincenzo Cardarelli, vede la nostra affannosa corsa quotidiana per “acciuffare” un pezzetto di vita. Ci sarà mai, da qualche parte, un nido dove trovare pace?

Se passeggiamo tra via Monte di Pietà e Brera, troviamo, abbarbicati a edifici storici, quattro “nidi” in legno, interpretati dall’artista giapponese Tadashi Kawamata per la mostra “Nests in Milan”. Le tradizionali linee architettoniche degli edifici su cui sono collocati sembrano quasi in contrasto con questi nidi fatti di semplici listelli di legno d’abete, avvitati tra loro.

Questi nidi resteranno esposti fino al 23 luglio. Una volta smontati i listelli saranno riutilizzati all’ADI Design Museum (via Ceresio e via Bramante).

L’artista invita a riflettere su quanto possano essere transitorie e effimere le opere umane. In questo momento fragile e buio, ci rendiamo conto di come, in un attimo, si possa perdere tutto, anche il nido. Ma c’è sempre una speranza: il nido perduto può essere ricostruito.

A presto…

Un volo di farfalle per una Buona Pasqua 2022

Ancora una volta Porta Romana ci manda un festoso saluto dalle sue case.

Dopo la facciata in stile  Gaudì che molti tuttora rimpiangono, ecco un altro colorato esempio di artwall intitolato “Time to fly” e realizzato da Cheone per Clear Channel, sempre sulla stessa parete dell’edificio firmato Portaluppi.

Due mani accolgono tante farfalle multicolori, ma non le trattengono per sè; le lasciano invece libere di volare e portare gioia anche altrove.

In quest’opera si supera l’idea del murale, in quanto le farfalle, in materiale riciclato, escono dal muro e si posano su alcuni balconi della casa accanto e… chissà dove.

A tutti, in questi giorni incerti e difficili, giunga il nostro più affettuoso augurio di pace, serenità e speranza per volare verso il futuro.

Buona Pasqua!

A presto…

Raccogliamo tulipani in due angoli d’Olanda vicini a Milano

Voglia di verde e di fiori? Se siete alla ricerca di qualche “parco” speciale dove si possano anche cogliere tulipani, è meglio affrettarsi e prenotare la visita a uno di questi due angoli d’Olanda “u-pick” vicini a Milano:
“Tulipani Italiani”- via Luraghi (di fronte al Centro) – Arese
“Garden Steflor”- via Pio La Torre 9 – Vimodrone

Abbiamo recentemente visitato il campo di Arese, dove si può passeggiare tra i filari di tulipani, raccogliere quelli che più ci piacciono e camminare in libertà. In quasi due ettari di terreno sono presenti circa 470.000 fiori, pronti ad accogliere gli appassionati della natura e della fotografia.

Ricorda un angolo di Olanda il garden di Vimodrone, a pochi passi dalla metropolitana. Diverse sono le varietà di tulipani presenti, un’esplosione di colori vivaci che sembrano aspettare un safari fotografico.

Poter raccogliere direttamente con le proprie mani i fiori è un piacere unico così come l’essere a contatto con la terra e la natura.

A noi piace molto “scavare”… e abbiamo raccolto, oltre ai tulipani, anche qualche curiosità legata a questi fiori.
I tulipani sono originari della Persia e la loro storia più antica è legata alla cultura mediorientale. “TULLBAND” è il loro nome che significa turbante, di cui ricorda la forma, e simboleggia l’amore. I petali venivano sparsi negli harem ai piedi della fanciulla prescelta dal sultano per la notte.

Una leggenda racconta che siano nati dalle lacrime e dal sangue di una ragazza che aveva attraversato a piedi il deserto per rivedere ancora una volta l’amato che se ne era andato in cerca di fortuna.

A metà ‘500 l’ambasciatore fiammingo nell’Impero Ottomano mandò alcuni bulbi in Europa. In meno di un secolo divennero uno status symbol tanto che i nobili e i ricchi mercanti sembravano letteralmente impazzire per questi fiori. Così Jan Brueghel il Giovane rappresenta il delirio di quei tempi.

I bulbi erano così preziosi da poter rappresentare la dote di una agiata fanciulla, in quanto anche uno solo valeva come tanti capi di bestiame. Sembra, addirittura, che il termine Borsa derivi dal nome del mercante fiammingo Van der Buerse, nel cui palazzo avvenivano le contrattazioni per questi bulbi.

E se volessimo coltivare questo fiore che fece impazzire il mondo sul nostro balcone? Niente di più facile e duraturo. Tra ottobre e dicembre si devono interrare i bulbi con la punta in su in una miscela di terra e sabbia; noi, però, abbiamo usato terriccio universale comune. Devono essere piantati alla profondità e alla distanza di 10 centimetri.

Lasciamoli all’aperto, bagnandoli pochissimo, e aspettiamo la primavera. Quando spunteranno i primi germogli, aumentiamo l’annaffiatura e, tra marzo e aprile, fioriranno sui nostri balconi.

Quando saranno sfioriti, togliamo i bulbi dalla terra e dopo averli un po’ ripuliti, facciamoli asciugare e mettiamoli in un sacchetto di carta o in una cassetta di sabbia fino al momento di ripiantarli nella prossima stagione. Più riciclo di così!

I colori dei tulipani sono molto diversi e possiamo sceglierli al momento di acquistare i bulbi. Rossi e gialli controllano la negatività e perciò si possono mettere vicino alla porta d’ingresso o a una finestra; bianchi purificano l’energia; se siamo alla ricerca dell’anima gemella preferiamo l’arancione; se cerchiamo il potere scegliamo il viola.

Infine ecco alcune idee per goderci i tulipani durante le nostre giornate o per donarli a qualche amica… impazzirà di gioia.

A presto…