Quest’anno compio cento anni, ma non li dimostro certo. Sono la Rinascente, il “magazzino” più cool di Milano, a due passi dal Duomo.
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Una mostra a Palazzo Reale festeggia questo mio compleanno, ma vi svelerò un segreto: di anni ne ho molti di più! Nel 2015, l’anno di Expo, ne ho compiuti ben 150 e, in questa mostra, sfoglierete, come in un album, tanti momenti della mia vita.
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Sono milanese in tutto, anche nel nome con l’articolo, come usa qui a Milano.
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Non ho nobili natali ma sono nata e cresciuta grazie alla capacità, al lavoro, all’iniziativa, senza arrendermi mai di fronte alle difficoltà. I miei “papà”, i fratelli Bocconi, erano di Lodi. Avevano iniziato con una bancarella di stoffe; poi, fatta un po’ di fortuna, avevano avuto l’intuizione di aprire una bottega di abiti confezionati in via Santa Radegonda. Era il 1865 e fu una rivoluzione.
Il successo non si fece attendere. Il mio negozio ebbe poi una sede più nuova, ispirata ad un magazzino parigino, il Bon Marchè: non più armadi che nascondevano la merce, ma espositori ad altezza d’uomo, con i prodotti a prezzo fisso da guardare liberamente.
Il mio magazzino splendeva; le vetrine erano un luminoso e seducente palcoscenico per le merci. Pensate: le mie vetrine furono le prime, col Teatro Manzoni, ad essere illuminate dalla luce elettrica. Ancora oggi sono sfavillante e mi vesto tutta di luce quando è festa!
Ho cambiato ancora casa diverse volte e anche nome.
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Di fianco al Duomo, ieri come oggi, l’uno accanto all’altra, guardiamo la nostra Milano, sacro e profano insieme.
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Il mio primo “papà”, Ferdinando, aveva fatto la terza elementare, ma era un uomo eccezionale; aveva capito e previsto non solo lo sviluppo della moda pronta, ma anche quello della vendita per corrispondenza con ricchi cataloghi. Si poteva così raggiungere chi abitava lontano, diffondendo desideri di eleganza comune. Un prequel di Amazon!
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Poi questo papà, dopo aver perduto il suo primogenito Luigi nella battaglia di Adua, qualche anno dopo mi lascia. Comincia il mio declino.
Il cammino di Ferinando nel futuro però continua, con la Bocconi, la prestigiosa Università di Scienze Economiche, da lui fondata e dedicata al figlio perduto. Farà crescere così i sogni e le capacità di tanti altri giovani.
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Un altro papà, Senatore Borletti, diventato poi senatore per davvero, mi acquista credendo in me.
Pochi giorni dopo l’inaugurazione però il fuoco mi divora e vengo distrutta.
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Tutto finito? No di certo, rinasco! Un poeta, Gabriele D’Annunzio, aveva creato per me questo nome beneaugurante “la Rinascente”. Da allora quante tappe nel mio cammino e quante difficoltà superate!
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Anche i bombardamenti della seconda guerra mondiale mi hanno distrutta. Non mi sono persa d’animo; mi sono trasferita in piazza Mercanti in un prefabbricato mentre stavano rifacendo la mia sede.
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Nel 1950 il mio nuovo palazzo era pronto. Sono quindi rinata di nuovo e ho rappresentato veramente la “rinascita” dopo anni di disastri e di miseria. Eccomi come sono ora, abito in un palazzo che ha fatto molto discutere per la sua facciata squadrata, con poche finestre. Sing Sing avevano soprannominato questa mia casa così diversa da ciò che mi circonda.
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Nella mia lunga vita ho visto trasformarsi nel tempo la cultura, cambiare gusti, stili, costumi, materiali. Oggi Milano è la capitale della moda, del design, del Made in Italy e spero di aver dato anch’io un contributo a questo successo della mia città.
Quanti creativi e veri artisti hanno lavorato con me: da Giorgio Armani a Gio Ponti, da Max Huber a Bruno Munari, da Biki a Oliviero Toscani, per ricordarne solo alcuni.
Ho sempre guardato avanti, al bello e al nuovo. Qualcuno mi accusa di aver contribuito a diffondere il consumismo, ad omologare i gusti; a me piace pensare, invece, di aver fatto conoscere il meglio della moda e del design, anche con una comunicazione accurata.
Prima che la fotografia artistica si diffondesse, la mia pubblicità si è avvalsa di artisti del calibro di Marcello Dudovich, che ha firmato i miei cartelloni per oltre trent’anni.
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I miei pacchetti sono riconoscibili, le mie vetrine sono ancora oggi un palcoscenico, un mondo di fantasia, creatività e cultura.
Mi sono dedicata alla diffusione della moda pronta, con taglie diverse, dalla più alta e classica (nel 1963 ho proposto un abito di Pierre Cardin) alla più innovativa con la collezione, nel 1965, di Mary Quant. Anche oggi da me si possono trovare i brand più prestigiosi.
Ho istituito un premio, il Compasso d’Oro, per dare spazio alla bellezza e all’innovazione anche nel campo del design, proponendo al pubblico tante novità.
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Nell’arredamento ho suggerito come pezzi singoli, di classe, intercambiabili, possano creare ambienti più nuovi e personali.
Ancora oggi le griffes più famose espongono i loro modelli alla Rinascente; amo i profumi raffinati, le novità per la casa, il food di qualità. Tutte le sfumature del lusso sono presenti nei miei piani.
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Vi aspetto per bere qualcosa o per un assaggino speciale al settimo piano.
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È il trionfo del food di eccellenza… anche nel prezzo.
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Se si vuole, però, si possono fare anche solo quattro passi sulla terrazza per guardare il Duomo da vicino.
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Le guglie rosate sono lì, quasi da toccare, e le statue, a volte, sembrano lanciare un’occhiata verso di me.
Un bacio dalla vostra centenaria Rinascente e…