Il Duomo: il campanile che non c’è

Il Duomo è un racconto continuo che percorre e narra la storia della nostra città e quella di tutti noi. Non possono mancare mai quattropassi intorno al Duomo, luogo del cuore della nostra città, per partecipare al suo racconto.

La nostra Cattedrale è così immersa nella storia (dal 1300 ad oggi…) che troviamo sfumature del tempo, degli stili e persino dell’ “aria” che respiriamo, se guardiamo il deterioramento delle statue e del bellissimo, ma delicato, marmo rosa di Candoglia, nato dal mare padano.

Il Duomo non ha avuto né un unico autore, né un unico progetto. È stato via via pensato nel corso dei secoli come se ogni architetto incaricato l’avesse voluto in un certo modo: il suo.

C’è chi l’avrebbe voluto più grande, chi più piccolo, con uno, due o nessun campanile.

Anche la facciata, costruita agli inizi dell’Ottocento per l’autoincoronazione di Napoleone a Re d’Italia, è stata poi ripensata e riprogettata… ma non se ne fece nulla; in fondo il nostro Duomo è sempre lo stesso, anche se la sua Veneranda Fabbrica sembra infinita.

A proposito di campanile, può sembrare strano, ma non c’è e le  campane sono collocate nel tiburio. Non è sempre stato così: cercando tra vecchie immagini abbiamo trovato che un accenno di campanile, piccolo e tozzo, si trovava un tempo  tra le guglie e fu demolito nel 1866, per il grave deterioramento.

In seguito ci sono stati progetti, mai realizzati, per affiancare un degno campanile al Duomo. Eccone uno del nostro amatissimo Luca Beltrami.

Durante il fascismo, poi, si pensò di realizzarne uno collocato accanto a Palazzo Reale, di fronte alla Galleria.

progetto Cabiati

progetto Bacciocchi

progetto Pasquè

progetto Viganò

Fu scelto il progetto dell’architetto Viganò. Abbiamo trovato un vecchio articolo di giornale, in cui se ne parla.

Anche questa volta non se ne fece nulla e al posto del campanile, sulla cui cima avrebbe dovuto esserci il Faro della Pace, fu costruito l’Arengario, dove ora splende la luce di Lucio Fontana.

Abbiamo cercato ancora. Al cimitero di Cernusco sul Naviglio, nella cappella di famiglia dell’architetto Viganò, c’è una vetrata dove appare il campanile del Duomo. Era talmente “suo” da volerlo guardare per sempre.

Il racconto del Duomo, così “nostro” continua

A presto!

 

San Valentino, San Faustino, Carnevale… che settimana!

Questa settimana è così speciale e intensa da non sapere quasi… a che Santo votarsi!

San Valentino

San Faustino

Sant’Ambrogio

Mercoledì è San Valentino, la festa degli innamorati, il giorno dopo è San Faustino, dedicato a chi è single per scelta o è in cerca dell’anima gemella.

Inoltre questa settimana ci sarà anche il Carnevale, che durerà fino a sabato, grazie a Sant’Ambrogio che ci ha fatto prolungare di quattro giorni il periodo prima della Quaresima.

In questa settimana Milano si riempie di cuori, di rosso, di stelle filanti e di coriandoli, nati proprio nella nostra città, a Crescenzago, in fondo a via Padova, nel secolo scorso.

Tante sono le iniziative, le feste e gli eventi di questo periodo ai quali si può partecipare; tra questi alcune novità, come il “Festival dell’Amore”, una rassegna aperta a tutti (ingresso libero) con musica, letture, film e… tanto altro.

http://www.milanotoday.it/eventi/il-festival-dell-amore-letti.html

Anche i Musei organizzano visite guidate ed eventi a tema; perché non andare a vedere alcune opere, dedicate agli innamorati, che si possono ammirare a Milano… anche da soli?

http://www.mam-e.it/arte/love-brera-san-valentino-bacia-scatta-e-condividi/

Pinacoteca di Brera

Murale

Galleria d’Arte Moderna

Museo Bagatti Valsecchi

Per fare, e mangiare, quattro chiacchiere insieme guardando la nostra città dall’alto si può salire sui tetti della Galleria. Chi, invece, preferisce il cibo degli dei, magari per consolarsi di una improvvisa singletudine, non può perdersi il “Salon du Chocolat” a FieraMilanoCity vicino al nuovo Shopping District delle Tre Torri di CityLife .

http://www.mentelocale.it/milano/eventi/72224-carnevale-ambrosiano-2018-festa-sui-tetti-milano.htm

Buona settimana a tutti!

A presto…

Quattropassi tra murales d’autore in giro per la città (parte seconda)

C’è un legame tra street art e ambiente, tra i “quadri all’aperto” e i luoghi dove sono stati dipinti? Siamo andati a vedere e a fotografare alcuni murales d’autore in tre zone molto diverse di Milano (Ortica, via Morosini e via Padova), dando un’occhiata anche all’ambiente dove sono stati inseriti.

L’Ortica

Abbiamo iniziato il nostro giro dall’Ortica, anzi, in milanese, l’Ortiga, un vecchio quartiere passato nel secolo scorso dal lavoro dei campi a quello in fabbrica.

Questo quartiere vuole affidare ad una serie di murales il racconto della propria storia e identità. La realizzazione di questo “quartiere-museo all’aperto”, primo al mondo, è ancora in corso. Ecco dei murales dipinti su alcuni edifici per illustrare storie di vita sociale.

Una piccola storia la raccontiamo anche noi. Nel cuore dell’Ortica c’è la chiesetta dei Santi Faustino e Giovita, chiamata anche Santuario delle Grazie.

È un tesoro poco conosciuto che risale ai tempi della distruzione di Milano ad opera del Barbarossa, quando i milanesi in fuga si erano rifugiati attorno ad alcune chiesette nelle campagne della nostra città, come a Nosedo e al Lorenteggio.

chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo a Nosedo

chiesetta di San Protaso o “gesetta di lusert” al Lorenteggio

Avevano pregato la Madonna perchè li facesse presto rientrare nelle loro case; così, quando le loro preghiere vennero esaudite, dedicarono a Maria, la Madonna delle Grazie, un affresco, una sorta di bellissimo murale ex-voto.

Non perdetevi questo antico tesoro giunto fino a noi; vale i quattropassi in più (anche autobus 54 da piazza Diaz) per chi abita lontano.

Passeggiando per la vivacissima Ortica, raggiungiamo il viadotto della ferrovia che diventa parete per accogliere i volti di personaggi della società e della cultura milanese e italiana. Guardiamo questi ritratti nel loro ambiente e confrontiamoli con quelli raffinati in color seppia di San Calimero o con le icone pop delle Colonne di San Lorenzo.

Tra i volti dipinti non poteva mancare quello di Enzo Jannacci, che ha dedicato una ballata allo sfigatissimo, ma indomito, “palo nella banda dell’Ortica”, uno forse della Ligera, come veniva chiamata la “mala” milanese del secolo scorso.

Via Morosini

Il nostro giro per vedere murales d’autore e ambienti continua in una zona a due passi da corso XXII Marzo, in via Morosini. Qui due grandissimi e scenografici murales di Millo sono dipinti sulle pareti laterali di due palazzi popolari e fanno da sfondo al “Giardino delle culture”.

È un piccolo spazio cintato e tranquillo con qualche pianta, panchine, giochi per bambini e anche un’area per momenti comuni, affidata alle associazioni di zona.

Ci sembra un angolo molto bello dove i murales, che richiamano il tessuto urbano, sono la quinta per definire uno spazio in mezzo alla città, piccolo ma vivibile, da amare.

Via Padova

Eccoci infine in via Padova, al NoLo (Nord di Loreto), zona considerata ad alta criticità, in via di trasformazione.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/nolo-quartiere-1.2193055

Questa lunga strada di oltre 4 chilometri, che da piazzale Loreto arriva a Crescenzago, con le sue ville sulla Martesana, è sempre stata terra di immigrazione, prima italiana, ora planetaria, con incontri e scontri tra culture differenti.

È una realtà molto composita, con diversi tasselli che devono riuscire a formare un unico mosaico, come quello che è stato realizzato sul lungo muro della ferrovia in via Pontano, diventato una sorta di East Side Gallery, come a Berlino, un qualcosa di bello per tutti.

Il Comune ha affidato a street artists il compito di affrescare questo muro.

I “quadri” sono molti forti e riprendono temi della cultura classica e contemporanea, personaggi del mito o di film, “fiction” che non furono mai, ma sono sempre dentro di noi.

È un contesto dove emergono le paure, i mostri, le angosce, ma anche le speranze e la possibilità di lottare per sconfiggerli.

Un addio

Terminiamo questo nostro piccolo viaggio fra alcuni murales della street art milanese con un addio: in via Carducci una coppietta stava abbracciata su un muro. Ora Leonardo e Monna Lisa sono stati imbrattati di vernice. Vogliamo ricordarli all’ “incontrario”, come se fossero riusciti ad uscire dalla nube di parole che li avvolgeva, per continuare a vivere la loro storia!

A presto…