Belisama e il dinosaurino si trovano a Porta Romana: qui il Barbarossa fu ferito da una freccia, durante l’assedio che portò alla distruzione di Milano.
_Tu hai distrutto la mia città, divenuta terra selvatica; tu hai ucciso i miei figli che chiedevano pietà; tu li hai scacciati in un esilio durato cinque anni; tu hai profanato e trafugato le spoglie dei Tre Re, che qui si erano fermati per il loro lungo riposo dopo il Santo Viaggio. Tu, cieco imperatore; tu, uomo senza pietà…_
Il dinosaurino sentì ribollire dentro di sè il sangue dei suoi antenati, ma Belisama lo fermò.
_No, le mie acque hanno già fatto giustizia e la sua armatura, ferraglia di guerre e di potere, lo ha perso e trascinato nell’abisso senza ritorno.(*)
Si possono distruggere tutti i fiori, bruciare le gemme, abbattere gli alberi, ma non si può impedire alla primavera di tornare. E Milano riprese a vivere…_
(*) Il Barbarossa, che distrusse Milano nel 1162, morì annegato nel fiume Göksu (oggi Saleph), in Turchia, trascinato a fondo dall’armatura che indossava, dopo essere caduto da cavallo.
Pingback: I Templari c’entrano sempre… Itinerario DOC a Milano (parte terza) | Passipermilano