Le creatrici di Diabolik, il Re del Terrore

Diabolik compie tra poco 60 anni e la nostra città lo celebra dedicando alle sue creatrici, le sorelle Giussani, a 100 anni dalla nascita di Angela, un giardino e dei bellissimi murales.

Il giardino è lo spazio verde che si trova in piazza Grandi, con panchine, qualche bell’albero, uno spazio giochi e alcune aiuole un po’ inaridite per la siccità.

 

È un altro giardino “in rosa” come quelli già dedicati a donne importanti per la nostra città (Ravizza, Guastalla, Cederna, Tebaldi…). Questo delle sorelle Giussani avrà anche qualche sfumatura noir del “re del terrore” che hanno creato?

Angela, donna “nuova” per il suo tempo (imprenditrice, con brevetto di pilota di aereo), dopo un passato da fotomodella, aveva sposato Gino Sansoni, direttore di una casa editrice, l’Astoria, con sede vicino a piazza Cadorna, e aveva lavorato con lui come redattrice.

 

Negli anni Sessanta si separò dal marito e dalla casa editrice madre e ne fondò un’altra, la Astorina, con la quale pubblicherà, insieme alla sorella Luciana, Diabolik, un personaggio “cattivo”, in calzamaglia nera, con occhi di ghiaccio e maschera, del tutto diverso dai personaggi “buoni” che andavano di moda allora.

Diverso il soggetto, diverso il formato del fumetto (solo cm 12 X 17), tutto in bianco e nero, differente il pubblico: Angela aveva pensato ad un tascabile di evasione per i pendolari, da leggere nel tragitto casa-lavoro. Forse la stazione Cadorna, vicina alla casa editrice, era stata di ispirazione.

 

Siamo agli inizi degli anni Sessanta nel periodo del boom economico; la società sta cambiando, il senso comune evolvendo, anche se ancora lentamente. E questo è il tempo in cui nasce questo personaggio che suscita scandalo e ammirazione. Diabolik, un ladro senza scrupoli che riesce sempre a rimanere impunito, ha una compagna, Eva Kant, dal viso, forse, di Grace Kelly.

Insieme rappresentano una coppia di fatto, di coprotagonisti paritari, in tempi in cui esisteva ancora il matrimonio riparatore (il caso Franca Viola è del 1965) e non c’era il divorzio (introdotto nel 1970) ma Mina stava vivendo una “scandalosa” storia d’amore con Corrado Pani.

 

Diabolik (con la K finale per dare un tocco ancora più duro al personaggio) è stato forse ispirato da Fantomas o dal protagonista, rimasto sconosciuto, di un fatto di cronaca nera torinese e soprannominato dalla stampa Diabolich, che sfidava con tranelli e inganni la polizia.

Antagonista, avversario ma non nemico di Diabolik, è l’ispettore Ginko, probabilmente ispirato all’ex-marito di Angela, Gino, al cui nome l’autrice ha aggiunto una K. Un dettaglio interessante che ci riporta a Milano: nelle immagini a colori delle copertine, ha la cravatta rossonera, come la squadra del cuore di Gino.

Questo accenno alla nostra città ci conduce ai bellissimi murales di via Pesto, accanto alla chiesa di San Cristoforo: Diabolik ed Eva sono ritratti in diverse zone iconiche di Milano.

 

Un semplice omaggio alla città natale di questo fumetto o il suggerimento dell’esistenza di un lato noir oscuro e misterioso di Milano?

A presto…

Le scenografiche case di via Balzaretti

Forse qualcuno vi è già stato per il FuoriSalone ed è rimasto ammirato e incredulo davanti alle case colorate di via Balzaretti, prima strada-installazione permanente di Milano, quasi una mostra a cielo aperto di arte pop.

Ad una prima facciata, la casa dei Rossetti, realizzata da Cattelan come sede di Toiletpaper Magazine, se ne sono aggiunte, per il FuoriSalone altre tre: la casa dei Gigli, la casa delle Rose, con grandi occhi che guardano chi guarda, e quella della Musica.

In occasione del FuoriSalone abbiamo anche potuto visitare gli interni di Toiletpaper Magazine.

 

Chi però si fosse seduto sulla panchina rossa davanti alle case, che invitava alla sosta, non avrebbe visto i gigli, le rose, i rossetti e gli strumenti musicali sulle facciate, ma un complesso residenziale tutto bianco proprio di fronte.

 

È questo che più ci ha colpito di via Balzaretti: il contrasto tra le case d’ epoca ridipinte “Cattelan” e il nuovissimo megaedificio, ricco di vuoti e di pieni e con soluzioni architettoniche avveniristiche, firmato da archistar internazionali.

 

Da una parte, dunque, interventi conservativi che danno un tocco di arte contemporanea urbana a villette del secolo scorso, dall’altra il grande complesso residenziale che si snoda ad “S” nell’area dove sorgeva la vecchia sede della Rizzoli.

 

Cosa penserebbe l’architetto Giuseppe Balzaretti, che dà il nome alla via, di questi stili così diversi? Anche lui nella sua attività è passato dal “Rinascimento” al “Romanticismo inglese”. Infatti, per realizzare la “Ca’ di Sass” di via Monte di Pietà, si era ispirato ai palazzi fiorentini in bugnato, come Palazzo Strozzi.

 

Accanto a questo palazzo elegante, di ispirazione classica, si era occupato anche dei romantici paesaggi all’inglese dei Giardini Pubblici.

 

Milano, città di contrasti a volte dissonanti? Può essere. Guardiamo questa vecchia foto della via Balzaretti.

 

Vale la pena andarla a vedere oggi per capire di più quante strade diverse sta percorrendo la nostra città.

A presto…

Riciclando in verde: Un fior fiore di Fuori Salone

Il Fuori Salone 2022 è stato veramente bello e ricco di creatività. Uno dei fil rouge è stato cogliere la presenza di fiori veri o interpretati in diversi materiali da designer.

 

Infatti, girando per le diverse esposizioni, mi ha molto colpito come in vari allestimenti ci fossero tanti fiori, quasi la Natura volesse esporre anche lei le proprie creazioni.

 

Così ho pensato di dedicare un articolo di “Riciclando in verde” al “fior fiore” del Fuori Salone. Ovunque siate mettetevi comodi e guardiamo insieme queste immagini.

 

Anche la Natura ha voluto un suo “portale” ricco di profumo.

 

Siamo a Palazzo Clerici, dove ci ha accolto un tripudio di mille fiori a colori.

 

Ecco qualche immagine dell’ Orto Botanico e del bosco di Boeri alla Darsena.

Poco più in là, il ponte “Ada Merini” é diventato un gazebo che si affaccia sul naviglio con un velo di verde per fare ombra.

 

Fiori e piante “arredano” anche i soffitti delle nostre case. Vanno molto, infatti le piante “appese”. Forse c’è qualche problema per la loro cura, ma l’effetto è assicurato anche negli spazi piccoli.

 

E questi, non sembrano fiori di mare?

 

La natura fa taglie grandi e piccole, dalla XS alle XXXL ….

 

Per coltivare piante in modo sempre più sostenibile, si possono interrare vasi fatti con i gusci d’uovo … Cresceranno piante e fiori più rigogliosi?

 

Infine entriamo in un mondo di fantasia …. Un affettuoso arrivederci da Francesca.

A presto…