Le scenografiche case di via Balzaretti

Forse qualcuno vi è già stato per il FuoriSalone ed è rimasto ammirato e incredulo davanti alle case colorate di via Balzaretti, prima strada-installazione permanente di Milano, quasi una mostra a cielo aperto di arte pop.

Ad una prima facciata, la casa dei Rossetti, realizzata da Cattelan come sede di Toiletpaper Magazine, se ne sono aggiunte, per il FuoriSalone altre tre: la casa dei Gigli, la casa delle Rose, con grandi occhi che guardano chi guarda, e quella della Musica.

In occasione del FuoriSalone abbiamo anche potuto visitare gli interni di Toiletpaper Magazine.

 

Chi però si fosse seduto sulla panchina rossa davanti alle case, che invitava alla sosta, non avrebbe visto i gigli, le rose, i rossetti e gli strumenti musicali sulle facciate, ma un complesso residenziale tutto bianco proprio di fronte.

 

È questo che più ci ha colpito di via Balzaretti: il contrasto tra le case d’ epoca ridipinte “Cattelan” e il nuovissimo megaedificio, ricco di vuoti e di pieni e con soluzioni architettoniche avveniristiche, firmato da archistar internazionali.

 

Da una parte, dunque, interventi conservativi che danno un tocco di arte contemporanea urbana a villette del secolo scorso, dall’altra il grande complesso residenziale che si snoda ad “S” nell’area dove sorgeva la vecchia sede della Rizzoli.

 

Cosa penserebbe l’architetto Giuseppe Balzaretti, che dà il nome alla via, di questi stili così diversi? Anche lui nella sua attività è passato dal “Rinascimento” al “Romanticismo inglese”. Infatti, per realizzare la “Ca’ di Sass” di via Monte di Pietà, si era ispirato ai palazzi fiorentini in bugnato, come Palazzo Strozzi.

 

Accanto a questo palazzo elegante, di ispirazione classica, si era occupato anche dei romantici paesaggi all’inglese dei Giardini Pubblici.

 

Milano, città di contrasti a volte dissonanti? Può essere. Guardiamo questa vecchia foto della via Balzaretti.

 

Vale la pena andarla a vedere oggi per capire di più quante strade diverse sta percorrendo la nostra città.

A presto…

Quattropassi nel FuoriSalone 2022

È tornato il FuoriSalone e con esso la voglia e l’occasione di ripartire e rivedersi in presenza durante eventi e mostre diffusi per la città, vestita a festa .

Ciò che più ci ha colpito quest’anno è stato come, accanto a progetti e soluzioni belli, di qualità, nuovi o innovativi, ci sia stata una grandissima attenzione alla sostenibilità, alla tutela ambientale e al riutilizzo di materiali. Guardiamo verso il futuro con fiducia attraverso questo metaforico cannocchiale “Sideral station”, firmato De Lucchi.

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Dedicate alla Design Re-Generation sono state le installazioni di “Interni” presso la Statale, l’Orto Botanico di Brera e altre sedi collegate.

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È stato un FuoriSalone rivolto verso il futuro dell’ambiente e delle nuove generazioni.

A questo proposito alcune installazioni (via Senato, via Saint Bon, Palazzo Clerici, Statale, Circolo Filologico) presentavano l’idea di un portale per entrare in un tempo/luogo nuovo.

Il momento attuale non è certo un percorso facile e privo di difficoltà; è come entrare in un Labyrinth Garden (firmato Galliotto) in cui dovremo cercare l’uscita per trovare un nuovo modo di vivere.

La pandemia ci ha fatto riscoprire il desiderio di spazi esterni e molte sono le proposte per vivere bene all’aperto.

L’ambiente deve essere protetto e salvaguardato dall’inquinamento. Un artista lo rappresenta con una gondola, che fa rotta verso un mare pulito, carica di rifiuti raccolti dragando i fondali della laguna.

In mezzo al verde dell’Orto Botanico sono presenti alcune soluzioni colorate e quasi giocose per varie forme di risparmio energetico e delle sue applicazioni.

A Palazzo Clerici i fiori si uniscono all’industria e danno vita a una installazione spettacolare.

Alcuni specchi riflettono l’ambiente e, come Alice, ci inducono a tante riflessioni sulle diverse prospettive.

Alla Darsena è spuntato, come per magia, un fazzoletto di verde d’autore, sponsorizzato da una casa di abbigliamento sportivo.

Alcune case (via Balzaretti) dipingono le loro facciate come quadri. Andremo a vederle presto in uno dei prossimi Quattropassi.

Lo storico Palazzo Turati (via Meravigli 7) ha aperto i suoi sontuosi saloni per ospitare il nuovo design olandese che va a braccetto con il riutilizzo di materiali.

Il suo cortile ci accoglie con la poetica “Animal Factory” fatta di sculture stilizzate e orchidee vere.

È il regno della creatività applicata al riciclo: ci sono persino abiti realizzati col sughero.

Anche la “spazzatura” entra a far parte dell’arredamento. Si resta a bocca aperta di fronte alla versatilità dell’uomo, pensando “ce la possiamo fare”.

Gli “scarti” non sono più considerati materiali da smaltire ma ricchezze da trasformare: i gusci delle uova diventano vasi di fiori da inserire direttamente nel terreno, fondi di caffè lampade, avanzi di stoffa opere d’arte uniche dall’alto valore sociale.

Ci sono veramente tante idee al FuoriSalone da condividere. Abbiamo allora pensato di preparare una sorta di album fotografico al quale magari ispirarsi, nei prossimi articoli di Riciclando in verde”, anche per creare e realizzare qualcosa di personale.

A presto…