Il mistero è il protagonista della inconsueta mostra “Fata Morgana: memorie dell’invisibile” aperta a Palazzo Morando.
Non poteva esserci sede più idonea: il bellissimo edificio di via Sant’Andrea fu lasciato in eredità al Comune di Milano dalla contessa Lydia Morando Attendolo Bolognini, nata Caprara di Montalba (1876 – 1945), appassionata studiosa di esoterismo, paranormale e occulto.
La mostra, ideata e organizzata dalla Fondazione Trussardi, si lega “spiritualmente” a quelle contemporanee di New York, Berlino, Basilea, Vienna e Parigi sul tema del mistero, come se le incertezze e le paure del nostro tempo facessero cercare un aiuto reciproco e, forse, un nuovo punto di vista. La mostra non cerca di indagare sulla autenticità di eventi e messaggi sovrannaturali, ma piuttosto sull’Invisibile che “ispira” gli artisti.
L’ambiente della mostra è suggestivo con le stanze che si susseguono una nell’altra, come in un labirinto avvolto nell’oscurità, dove, quasi improvvisamente, compaiono figure inquietanti.
Ci sono opere di settanta autori molto diverse tra loro, così come differenti sono i linguaggi utilizzati: ci sono foto di sedute medianiche, disegni realizzati in ambiente psichiatrico, opere di autori ispirati ad attività oniriche o paranormali, filmati e video.
Molto interessanti sono i pannelli esplicativi alle pareti che introducono al vasto tema che ha affascinato anche personaggi famosi: “a metà dell’Ottocento lo spiritismo si diffuse in Europa e in America… il movimento rispondeva a un’epoca di grandi trasformazioni… segnate da industrializzazione, scetticismo religioso, nuove scoperte scientifiche, [come non pensare oggi alla nostra AI?]. Intellettuali come Victor Hugo, Arthur Conan Doyle, Cesare Lombroso, i coniugi Curie… ne furono affascinati… Allo stesso tempo figure come Rudolf Steiner e Helena Blavatsky crearono dottrine influenzate da occultismo ed esoterismo”. Ecco il corpo innaturalmente sospeso di madame Blavatsky in un’opera di Goshka Macuga.
Tra le opere esposte, da segnalare quelle di Hilma af Klimt, che sembrano anticipare l’astrattismo. La pittrice svedese è considerata “una figura centrale nella storia dell’arte del Novecento: i suoi cicli di dipinti realizzati sotto l’influenza di spiriti guida anticipano la ricerca di molti pittori astratti di inizio secolo“.
Un pannello fa osservare come fra gli artisti presenti molte siano donne: infatti “la storia dell’arte medianica è soprattutto una storia di donne… Lo spiritismo offriva una nuova centralità alle figure femminili… Alcune delle protagoniste erano anche attive in circoli femministi e riformisti e certe medium… si ricollegavano esplicitamente ad antichi miti matriarcali evocando sibille, streghe e sante mistiche“. Una via per uscire dai soprusi e dal dolore?
Chiudiamo questa cartolina con un saluto alla contessa Lydia, il cui spirito, a detta di molti, dimora ancora nel suo palazzo. Buon Halloween, Lydia, grazie per averci fatto scoprire questa mostra profonda e coinvolgente sull’Invisibile.
La mostra è aperta fino al 30 novembre con ingresso gratuito e senza prenotazione. Un consiglio: andarci più volte per avvicinarci, via via, al nostro mistero.







