Il personaggio è intrigante, ma anche “la donna” non fu da meno. Il Manzoni la chiama Gertrude, nome duro e contorto, senza dolcezza; il suo vero nome era Marianna de Leyva, nobildonna milanese di origine spagnola, divenuta monaca alla fine del 1500, come Suor Virginia.
La conosciamo a volte semplicemente come “la Monaca di Monza”, facendo riferimento solo a quel segmento tragico della sua vita, trascorso nel monastero monzese di Santa Margherita, che la vide diventare amante, madre e anche complice di un omicidio.
Monza, antico feudo dei de Leyva durante la dominazione spagnola, dedica ora alla Signora una ricca serie di iniziative, spettacoli e due belle mostre aperte fino a gennaio 2017.
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Le sale del Serrone della Villa Reale di Monza ospitano una scelta di dipinti, incisioni, documenti e video per riflettere sulla vita e la storia della Monaca, sulla società del suo tempo e sul fenomeno della malmonacazione.
http://www.comune.monza.it/it/eventi/?id=1883
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I Musei Civici di Monza, invece, presentano la figura della “Monaca di Monza dal romanzo al cinema al fumetto”. Sono esposti manifesti cinematografici, libri, fumetti e parodie. Si spazia dalla letteratura nei suoi vari generi alla cultura dell’immagine.
Fai clic per accedere a Brochure-Monaca-4-ante1.pdf
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Quella di Suor Virginia è una figura complessa. Non è solo una storia hot, ma suggerisce spunti per una riflessione sulla condizione femminile del suo tempo, sui condizionamenti, sulle scelte pagate a caro prezzo, sulla possibilità di espiare le proprie colpe diventando diversi.
Per restituirle la sua storia, abbiamo pensato di raccontare le sue vicende umane per intero. Non solo Monza, quindi, dove visse gli anni che la portarono al culmine di una vicenda scabrosa, ma anche Milano, dove nacque e dove, dopo i lunghi anni di espiazione, avvenne la sua rinascita. Iniziamo da Palazzo Marino, dove, nel 1575…