Se, al ritorno dalle vacanze, ci siamo ritrovati qualche chilo in più, c’è un rimedio veramente infallibile, piacevole e curioso: visitare il Museo delle Forchette, dove si guarda e non si mangia.
Questo museo/laboratorio, aperto dal martedì al sabato dalle 9 alle 19 e completamente gratuito, si trova in via Bergognone 3 (zona Tortona) e lo si raggiunge facilmente seguendo le forchette dipinte sul pavimento dell’edificio, un po’ come un goloso Pollicino.
E’ unico nel suo genere: le forchette non sono gli “strumenti” per gustare prelibatezze o arrotolare succulenti spaghetti, ma sono esse stesse lo “spettacolo” diventando piccole, impensabili opere d’arte.
Creatore e titolare di questo atelier artigianale è Giovanni Scafuro, napoletano di origine e milanese di adozione. Cresciuto nelle botteghe della sua città, ha dato vita, nella nostra, a questo spazio dal sapore un po’ bohemienne e pieno di fantasia e creatività.
Siamo nel regno del recupero e del riciclo creativo, nel quale un oggetto comune, come una posata, cambia forma e funzione, diventando gioiello, piccola scultura, altro.
Cambiare vita si può, sembrano suggerire queste creazioni, restando un po’ se stessi e diventando nel contempo qualcosa di nuovo e di diverso.
Non è un museo nel senso più classico, non sono esposti pezzi storici di particolare valore. Ci sono oggetti venduti a poco prezzo e altri molto più costosi, trasformati attraverso sperimentazione, abilità e creatività artistica.
In questo laboratorio si tengono anche cene/aperitivi con chef esterni, che preparano pietanze specifiche, perfette per essere gustate (o meno) con una forchetta spezzata, con uno snodo al centro, un cucchiaio tutto forellato (chiamato “A chi non piace il brodo”), un pennino “da caffè” per una dedica sul dolce. E’ da provare!




















