Non siamo nella Spagna di Don Chisciotte, ma a pochi minuti dal centro di Milano.
A Chiaravalle, infatti, c’è un antico mulino nato e cresciuto insieme all’Abbazia.
La sua macina era azionata da un canale alimentato dalla Vettabbia, in un contesto di campi e paludi dove l’acqua non gelava mai.
Non era un miracolo: furono i monaci a trasformare queste terre incolte in un “miracolo” agricolo, realizzando fontanili (sorta di risorgive artificiali) e marcite (dove però non marcisce nulla) sfruttando l’acqua del sottosuolo che non scende mai sotto i 12°.
Questo permise, da un lato, di raccogliere foraggio più volte all’anno per alimentare il bestiame e… i cavalli degli eserciti, dall’altro di portare maggior benessere alla popolazione.
Infatti intorno al monastero e nelle sue terre nascevano le grange, aziende agricole e allevamenti di bovini da latte che favorirono la produzione di formaggi, di cui la Bassa è ancora ricca oggi.
I monasteri furono molto importanti per la produzione alimentare: pensiamo solamente al parmigiano, al vino e alle birre, veramente artigianali.
Anche le erbe medicinali facevano parte delle conoscenze acquisite nei monasteri, in particolare benedettini.
A questo proposito grandissima è la figura di Ildegarda da Bingen, una monaca benedettina tedesca, in contatto epistolare con San Bernardo di Chiaravalle, che ne riconobbe la sapienza, invitandola a predicare anche al di fuori del monastero; cosa molto rara per una donna di quei tempi!
Ildegarda fu mistica, “medica alternativa”, studiosa di fitoterapia (che personalizzava per i diversi pazienti) e del potere delle pietre, cosmologa e profetessa. Una grande donna, insomma, che Benedetto XVI ha dichiarato Dottore della Chiesa.
Inoltre…
Allora torniamo al nostro mulino. Dopo secoli d’oro di produttività, non ebbe vita facile. Fu persino venduto in epoca napoleonica, divenendo da allora una sorta di alloggio popolare, dove abitarono fino a 13 famiglie.
Solo nel 1977 venne riacquistato dai monaci di Chiaravalle e restaurato sul finire del millennio scorso, con importanti investimenti. Oggi è uno splendore, uno dei tanti luoghi diversi di questa Milano dai mille volti.
Al mulino la cooperativa sociale Koinè propone attività e laboratori sia per i ragazzi, accompagnati dalle famiglie o dagli insegnanti, sia per gli adulti, in particolare corsi di panificazione o di erboristeria. Si tengono anche apericene dedicate, spettacoli teatrali ed è possibile realizzare anche feste private.
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Per conoscere meglio il mulino vengono proposte visite guidate al suo interno (3 Euro).
Da non perdere, anche, il cortile con il Giardino dei Semplici dove stare a tu per tu con le erbe aromatiche e medicinali, magari sedendosi su una panca a riflettere (ingresso gratuito).
Accanto c’è anche un ricco noceto… Siamo partiti dal borgo di Nosedo ed eccoci arrivati ad un bosco di noci.
Ci auguriamo che questo lungo Cammino dei Monaci, percorso in diverse tappe, sia stato ricco di spunti. Lasciamo il mulino e, …