Dopo essersi fermata in tanti paesi del mondo, la “sirena” di Starbucks è arrivata a Milano con il più grande negozio europeo, il primo in Italia.

Annunciata qualche tempo fa in piazza Duomo da palme e banani, sponsorizzati dalla catena del caffè americano, ora la “sirena” ha messo su casa in piazza Cordusio, a Palazzo Broggi, l’antica sede delle Poste.
Siamo andati a trovarla. Dopo una lunga fila, passiamo davanti ai dehors ed entriamo nel nuovo locale, attirati dal canto della sirena.
Milano, città sempre in movimento, centro di eccellenza del Made in Italy, ma aperta al mondo, ospita la sirena americana del caffè in questo grande open space, che occupa tutto il piano terra dello storico edificio. Sotto un luminoso soffitto di vetro troviamo angoli bar, banchi con prodotti da forno di Princi, uno dei marchi di punta cittadini, e diversi tavolini.
Non solo la qualità dei vari caffè e delle golosità, ma ovunque è disegn: dai banconi ai tavolini, dalle tazzine all’oggettistica, anche da acquistare.
Al centro del locale va in scena la torrefazione del caffè: il chicco verde viene tostato e via via macinato al momento della consumazione.
In un angolo ci attende una grande sirena con due code e a fianco è inciso il “mantra” di Starbucks.
Abbiamo notato una certa somiglianza tra le sirene di Starbucks e le “sorelle Ghisini”, le nostre sirenette del Parco Sempione.

Se la famosissima Sirenetta di Copenhagen ha un’unica coda e, da sola, guarda il mare, eterea e infelice, le “sorelle Ghisini” sono bicaudate, ruspanti e formose.
Nell’Ottocento ornavano il Pont di Ciapp, il primo in ferro realizzato in Italia, sul Naviglio di via San Damiano e si diceva che portassero fortuna a chi le toccava.

Le “Sorelle Ghisini”, così chiamate perchè fatte in ghisa dalla Falck, sono propriamente delle melusine, fate acquatiche con due code, simbolo anticamente di fertilità e prosperità.
Quando il Naviglio Interno venne coperto negli Anni Trenta del Novecento, le nostre sirenette furono trasferite al Parco Sempione, con il ponticello.
Si sarà forse ispirato a queste melusine Howard Schultz, il fondatore di Starbucks, per il suo logo? Era venuto a Milano per lavoro ed era stato colpito dal buon caffè che si beveva nella nostra città e dal rapporto spesso cordiale tra baristi e clienti.
Tornato in America era entrato nel mondo della ristorazione e aveva aperto le prime caffetterie con il marchio Starbucks, dal nome del primo ufficiale del capitano Achab di Moby Dick. Iniziò così un lungo viaggio attorno al mondo e i locali si sono diffusi via via in vari continenti.
Ed ora, anche a Milano, possiamo fare quattropassi bevendo il famoso caffè americano della Sirena.

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