Il desiderio di sistemarci un po’ tinta e taglio di capelli, dopo oltre due mesi di “fai da te”, ci ha fatto venire l’idea di una visita virtuale alla chiesa di Santa Maria Segreta in piazza Tommaseo.
In questa nostra strana città c’era un parrucchiere che aveva un angelo, o forse due, tra i suoi clienti.
Torniamo indietro di molti secoli. All’interno della piccola chiesa di Santa Maria Segreta, che allora si trovava vicino all’odierna piazza Cordusio, c’era la statua di un angelo (o forse le statue erano due… non si sa bene) alla quale si rivolgevano i milanesi per implorare il ritorno del sole o della pioggia, a seconda del tempo.
Questa statua indossava ricchi abiti e portava una parrucca. In caso di necessità atmosferica, alla statua (o forse a una delle due), non solo venivano cambiati gli abiti ma si provvedeva anche a far pettinare la parrucca. Questo incarico era affidato, per diritto ereditario, ad un parrucchiere di piazza Cordusio, che veniva pagato dal Comune stesso. L’angelo veniva poi esposto e iniziava il rito propiziatorio. E se il tempo non cambiava? La colpa era di chi aveva sbagliato la scelta degli abiti, della pettinatura, o… magari della statua.
Il “rito dell’angelo meteorologo” durò, dal Quattrocento circa, fino al 1859, ma la statua con i ricchi vestiti e la parrucca esiste ancora e la possiamo andare a vedere nella nuova chiesa di Santa Maria Segreta.
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Chi si potrebbe stupire di un nome così strano per una chiesa della nostra città? La ragione di questo titolo è rimasta top secret e ci sono solo diverse ipotesi.
L’antica chiesa esisteva da prima dell’Anno Mille e si trovava dietro al Cordusio. Venne poi rifatta verso la fine del Cinquecento e infine demolita ai primi del Novecento per ampliare l’adiacente palazzo delle Poste.
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Quanto al nome “Segreta” c’è chi pensa che l’antica chiesetta sia stata fatta costruire a proprie spese, addirittura nell’anno 836, da una anonima dama che risulterebbe nei documenti come “ancila secrea”. Altri pensano che il nome abbia avuto origine da un voto per la nascita di una bimba nata “segretamente” da qualcuno che voleva nascondere la propria genitorialità.
Qualcuno sostiene, invece, che in questo luogo ci fossero anticamente delle carceri, altri ritengono che qui, in epoca pagana, ci fosse un tempio di Demetra, alla quale si dedicavano riti segreti.
Il mistero di questo nome restò e Maria rimase “segreta” anche quando, abbattuta l’antica chiesa, se ne costruì un’altra, col medesimo titolo, in piazza Tommaseo.
Siamo nel 1918 e l’architetto Brusconi, incaricato dell’opera, realizzò una chiesa con una pianta simile a quella precedente. La facciata principale, fiancheggiata da due bassi campanili gemelli, invece, è molto diversa, con nicchie, statue e, sul portone d’ingresso, un bassorilievo con la Madonna.
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Ma le curiosità a Milano non finiscono mai. Questa chiesa ha anche una facciata laterale completamente diversa che si apre su via Ariosto. Ancora una volta le “pietre” a Milano cambiano posto.
Infatti, nel primo Novecento, per completare il rifacimento di piazza della Scala progettato da Luca Beltrami. venne demolita anche la chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte che si trovava dove ora c’è il palazzo della Banca Commerciale con le Gallerie d’Italia.
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Questa chiesa risaliva alla fine del Trecento e, nel tempo, ci avevano lavorato diversi archistar come il Tibaldi (l’architetto di San Carlo Borromeo) e il Richini (quello del Palazzo di Brera e del cortile della Ca’ Granda).
Al suo interno, conteneva, tra altre opere, una splendida “Madonna del Latte”, oggi nella vicina chiesa di San Fedele.
Negli anni Venti l’architetto Paolo Mezzanotte, per conservare almeno in parte la chiesa di San Giovanni alle Case Rotte, fece spostare in via Ariosto la facciata, con la cancellata del Settecento, che divenne così l’entrata laterale della chiesa di Santa Maria Segreta.
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Perciò, se è vero che Milano distrugge, potremmo anche dire che prende l’usato sicuro e lo sposta, come il nostro Angelo. È ancora ben vestito e pettinato. Pochi si ricordano di lui, ma ci aspetta nell’ultima cappella di destra, tanto col sole che con la pioggia.