Riprendiamo il nostro itinerario sulla tracce dei Templari a Porta Romana, ancora da via Orti. In questa rara fotografia del primo Novecento, vediamo un piccolo borgo con una casa che lo chiude. Un anziano abitante della zona ci ha detto che il portone sul fondo serviva anche da passaggio tra le vie.
Solo pochi decenni prima (1870 circa), via Orti era prevalentemente agricola, con qualche casupola. Un piccolo quiz: quali campanili si riconoscono sullo sfondo?
“Là dove c’era l’erba, ora c’è una città”, cantava Celentano. La toponomastica di questa zona ci riporta a un tempo molto lontano. Infatti una piccola traversa di via Orti ha un nome molto antico, di origine longobarda: via della Braida.
Se cerchiamo sul Dizionario Treccani scopriamo che “braida” significa “campo suburbano coltivato a prato”. La via, ora, pur mantenendo un aspetto un po’ privé, ha un teatro che dà la sensazione di esser parte della scena, un bellissimo bistrot con musica dal vivo con serate di jazz ed eventi, una galleria d’arte.
Ancora la toponomastica ci svela un passato forse poco conosciuto. Via Orti, infatti, incrocia una lunga strada che tutti conosciamo: via della Commenda.
Ci sono scuole della tradizione milanese (Berchet, Majno, Istituto Zaccaria) e soprattutto il Policlinico, la Mangiagalli, la De Marchi, il Cesarina Riva… E’ di pochi mesi fa la notizia che durante alcuni scavi per rinnovare l’ospedale, sembra siano state trovate tracce di una Commenda Templare.
Infatti, proprio in questa zona, esisteva un antico insediamento di monaci-guerrieri, con intorno terreni fatti coltivare da contadini. Non avendo immagini al riguardo, riportiamo il disegno di una “Commenda” francese.
La struttura milanese sarebbe stata localizzata tra le attuali via della Commenda e via Manfredo Fanti. C’era anche di una chiesetta templare “Santa Maria del Tempio” che, dopo aver cambiato più volte nome e, caduti i Templari, anche l’Ordine di appartenenza, sarebbe stata abbattuta per costruire la De Marchi e altri padiglioni.
Strano, ma vero, di questa chiesetta esistono notizie scritte, ma non abbiamo trovato alcuna immagine. Continuiamo il nostro itinerario e incontriamo un tabernacolo della Madonna, copia di un dipinto della metà del Cinquecento, presente da allora in questa zona, protetto da una grata.
E’ la “Madonna della Provvidenza”, conosciuta più comunemente come “Madonna della Febbre” alla quale si rivolgevano gli ammalati. Ora è inserito nella facciata dell’Istituto Zaccaria, proprio in mezzo agli ospedali.
Il nostro itinerario sulle tracce dei Templari continua…
A presto…