Terzo gruppo: Giovanni (Bilancia), Giuda (Scorpione) Pietro (Sagittario). Sono i personaggi più importanti tra gli Apostoli.
Giovanni. E’ il discepolo prediletto, al quale Gesù affiderà la propria madre. Contrariamente alla tradizione, secondo la quale nell’Ultima Cena viene rappresentato appoggiato al petto di Cristo, qui se ne allontana, forse richiamato da Pietro a cui sembra voler dare ascolto chinando il capo verso di lui. Forse gli sta chiedendo se conosce il nome del traditore? Giovanni, in effetti, non sembra stupito dalle parole di Gesù, ma è quasi consapevole del prossimo sacrificio. Le figure di Gesù e di Giovanni formano quei famosi triangoli che faranno pensare ad alcuni a “calice” e “lama”, simboli dell’energia femminile e maschile, se Leonardo avesse voluto rappresentare nel viso dolce e glabro di Giovanni, quello, invece, di Maria Maddalena, sposa di Gesù.
Il segno della Bilancia ha fatto pensare, ad alcuni, al periodo in cui la terra si prepara alla semina per il futuro raccolto. E’ anche il segno dell’equinozio d’autunno, armonia ed equilibrio tra giorno e notte. Le mani di Giovanni sono calme e conserte; questo disegno preparatorio di Leonardo è particolarmente significativo.
Giuda. La sua figura è oscura, in ombra, non toccata dalla luce. Nel trattato sulla pittura, Leonardo aveva scritto: “la luce non può mai cacciare in tutto l’ombra dei corpi”. Questo pensiero va oltre la pittura? Contrariamente alla tradizione, Giuda è seduto accanto agli altri Apostoli e si sovrappone in parte alla figura di Pietro (che rinnegherà tre volte il Maestro). Il corpo di Giuda va all’indietro, come fisicamente colpito dalle parole di Cristo; entrambe le mani sono contratte come artigli (Scorpione?). Con la mano destra stringe la sacchetta dei denari (era, peraltro, il tesoriere degli Apostoli), l’altra va verso il piatto dove, secondo i Vangeli (Mt. 26,23), intingerà il pane con Gesù, adempiendo alle parole del Maestro.
“C’è del buono in lui?” ci chiediamo parafrasando Star Wars. Papa Benedetto XVI scrisse che la “sorte eterna” di Giuda, che si è pentito (Mt. 27,3-4) ma che, distrutto da un rimorso senza speranza, si è tolto la vita, resta un “mistero” e che “spetta solo a Dio, nella sua infinita Misericordia, misurare il suo gesto”.
Pietro. Vicinissimo a Giovanni, i due sono profondamenti diversi. Mentre Giovanni è composto, Pietro è irruento, reattivo, forse il più dinamico dei presenti. Leonardo lo raffigura di profilo; una mano punta verso Giovanni (arco e freccia del Sagittario?), con l’altra (con un movimento così contorto da far ritenere a qualcuno che il braccio appartenga a un quattordicesimo personaggio poi cancellato) brandisce un coltello. Questo movimento compare, però, in disegno preparatorio di Leonardo conservato a Londra. Sappiamo che poche ore dopo taglierà un orecchio a Malco, servo del Sommo Sacerdote, per opporsi all’arresto di Gesù. La Chiesa sarà dunque affidata all’Apostolo più combattivo?
Quarto gruppo: Andrea (Capricorno), Giacomo il Minore (Aquario), Bartolomeo (Pesci). Rappresentano gli ultimi tre segni dello Zodiaco.
Andrea. Fratello maggiore di Pietro, è un uomo piuttosto anziano. Di lui ci colpiscono soprattutto le mani, chiarissime, con le dita divaricate, rivolte verso di noi come una barriera, in un atteggiamento netto di discolpa, come a respingere ogni accusa. Appare sicuro, completamente diverso da Filippo, simbolo del Cancro, segno opposto al Capricorno. Gli è accanto Giacomo il Minore. Parente (o forse fratello – come nei Vangeli di Matteo e Marco) di Gesù, al quale, nel dipinto, assomiglia molto. Con un braccio aggira da dietro Andrea e la mano sembra cercare di trattenere Pietro. L’altra, invece, è vicinissima a quella di Andrea, come sono vicine quelle di Simone lo Zelota e di Giuda Taddeo. Il braccio teso di Giacomo, come quello di Matteo, di fatto crea continuità e lega i gruppi degli Apostoli tra loro. Infine Bartolomeo, figura in blu scuro (come il mare?) è personaggio forte, virile, con abiti romani. Si appoggia con entrambe le mani al tavolo per protendersi verso Gesù e capire meglio. Alcuni vedono nella posizione dei piedi dell’Apostolo e nelle sue braccia aderenti al corpo, la raffigurazione di un pesce.
Questo lungo viaggio all’interno dell’Ultima Cena si interrompe. La meta, comprendere questo misterioso capolavoro, inseparabile dalla nostra città, non è certo raggiunta. A tutti “Ultreia et Suseia” (“Avanti e più in alto”) come il saluto che si scambiano i pellegrini del Cammino di Santiago.
A presto…






