Ancora due tesori nascosti di Milano: un palazzo rinascimentale riaperto al pubblico e una vigna, per ritrovare la quale è stato necessario, letteralmente, scavare sotto la terra di anni.
Siamo in corso Magenta, quasi fronte al Cenacolo e a Santa Maria delle Grazie.

Anche ai tempi di Ludovico il Moro la zona era bella, c’erano palazzi per i cortigiani, come la famiglia degli Atellani, che possedeva due case adiacenti.

Leonardo aveva appena terminato l’Ultima Cena quando Ludovico gli regalò, con atto notarile, una bella vigna di oltre 8000 metri quadrati, situata alle spalle delle Case degli Atellani.

Con questa proprietà terriera, il Maestro avrebbe potuto acquisire la cittadinanza milanese; un “cervello in fuga” che aveva trovato nella nostra città la sua terra adottiva.

Sono passati cinque secoli e la nostra città ha appena vissuto l’effervescente clima di EXPO 2015.

La Casa degli Atellani, in corso Magenta 65, è stata aperta, in parte, al pubblico dagli attuali proprietari, per permettere ai visitatori di ammirare le stanze, gli affreschi, il porticato, il giardino… e non solo.
http://www.vignadileonardo.com/
Questa Casa è un altro luogo poco conosciuto: quelli che in origine erano due palazzi adiacenti, sono stati uniti, negli anni Venti dello scorso secolo, dall’architetto Piero Portaluppi, genero del nuovo proprietario, Ettore Conti, presidente dell’AGIP e di Confindustria, che ne fece la sua residenza privata.
 Piero Portaluppi |
 Ettore Conti |
L’architetto ha riportato le sale del palazzo, con i loro capolavori, allo splendore di un tempo. Ci sono opere di Bernardino Luini e della sua scuola, una Sala dello Zodiaco, medaglioni di illustri personaggi; non mancano, inoltre, interventi dello stesso Portaluppi.
Non solo: le stanze aperte al pubblico hanno mantenuto un aria vissuta, di famiglia agiata del tempo.
Prendiamo in prestito dal sito ufficiale la mappa del “tesoro”, per chi non potesse visitare di persona la Casa degli Atellani.

http://www.vignadileonardo.com/la-casa-degli-atellani.html
Il giardino, anche in questo splendido palazzo, è invisibile agli occhi indiscreti di chi passa per corso Magenta. Resta un luogo appartato, protetto da alberi, tra case e cortili, molto “milanese” nel voler restare un po’ segreto.
In fondo a questo giardino si vede qualche filare di vite, quel tesoro incredibile scoperto e fatto rinascere: la Vigna di Leonardo.
Il Maestro, nipote di vignaioli toscani, fu sempre legato a questa vigna, dono del Duca, e a Milano, città dove aveva trovato fama e prestigio.

Quando il Moro fu sconfitto e imprigionato, la vigna venne confiscata dai Francesi, ma Leonardo, tornato a Milano dopo qualche tempo su invito del governatore francese, ne ottenne la restituzione, tanto era forte il legame con la nostra città.

La lasciò poi in eredità a due fedeli compagni, che l’avevano seguito in Francia, il servitore G.B. Villani e l’allievo prediletto G.G. Caprotti, detto il Salai.
 “Morte di Leonardo” di J.B. Ingres |
 Il Salai |
Poi la Storia, grande e piccola, ci mise del suo e per la vigna ci furono anni di silenzio. Ma negli anni Venti, quel grande “cercatore” di tesori milanesi che fu Luca Beltrami, riuscì ad individuare dove si trovava la vigna del Maestro e persino a far fotografare ciò che ne restava.
La Seconda Guerra Mondiale, e altri disastri umani, coprirono di macerie anche la vigna, ma, come aveva scritto, e disegnato, Leonardo secoli prima… la vite si nasconde sotto terra e poi ricresce.
Fai clic per accedere a LaVignaDiLeo.pdf
Così un team di genetisti e docenti di agraria con un famoso enologo, sono riusciti non solo a ricavare il DNA da una radice sepolta, ma, attraverso studi, esperimenti e innesti, anche a far crescere un nuovo vigneto di Malvasia di Candia, come era quello del Maestro.

Il pubblico ha potuto visitare la Casa degli Atellani e la rinata Vigna di Leonardo durante l’EXPO 2015; poi, vista la grande affluenza, le visite sono state prorogate fino al 31 marzo 2016. Mancano quindi solo poche settimane, anche se si spera in una ulteriore proroga.

Se potete, non perdetevi la visita al palazzo e a quella “magia” scientifica che è la vigna di Leonardo. Quale altra città può permetterci di passeggiare nel vigneto amato da quel grande Genio?

un “decanter” in un rebus di Leonardo
Con Leonardo “enigma”, “mistero” e “magia” non mancano mai. Per questo amò tanto Milano?
