Visitare la Basilica di Sant’Ambrogio è come fare un viaggio nel cuore di Milano e dei milanesi, ovunque siano nati. Ci sono austerità e mistero, severità e sorriso con un tantino di ironia in questa Basilica da scoprire piano piano, come sempre accade quando si voglia capire meglio la nostra città.
Già l’accesso può lasciare indifferenti ad un primo sguardo o stupiti e attoniti. Infatti ci appare come una piccola fortezza, con una pusterla (antica porta medievale) che si presenta come un primo baluardo o come un invito ad entrare.
Non dimentichiamo, infatti, che a fianco della nostra basilica, in mezzo alla vita della città, c’è la Colonna del Diavolo, sotto la quale, secondo la leggenda, c’è un passaggio addirittura per l’Inferno.
Dopo queste premesse che già introducono ad un mondo di realtà, leggende e mistero, varchiamo la soglia del cortile, l’Atrio di Ansperto.
La Basilica ci appare costruita in mattoni, secondo l’uso di utilizzare materiale locale, con due logge sovrapposte, e già vediamo qualcosa di insolito: la Basilica ha due campanili, fatto poco comune nelle chiese italiane.
Questi campanili, non coevi, di altezza diversa, sono frutto di una lunga bega di “condominio” tra Canonici e Monaci. Infatti il campanile più basso e tozzo, il più antico (IX secolo), era quello dei Monaci, mentre quello più alto, che risale all’ XI secolo, era quello dei Canonici.
Soffermiamoci un momento nell’Atrio di Ansperto, che serviva per accogliere i pellegrini o chi non aveva ancora ricevuto il Battesimo; è ricco di lapidi, sarcofagi…
Tutto “normale”? Sembrerebbe di no; infatti è pieno di elementi misteriosi e di varia interpretazione.
Se guardiamo i capitelli delle colonne del portico, vediamo scolpiti animali comuni, ma anche creature fantastiche come grifoni, draghi, centauri, ecc.
![]() |
![]() |
Questo ricorda un po’ la statuaria del Duomo, dove viene rappresentato tutto il creato, nelle sue infinite varietà, con pericoli e tentazioni. Ma c’è un’altra interpretazione molto suggestiva e in clima con la Colonna del Diavolo. Queste figure sono forse immagini allegoriche della lotta del Bene contro il Male? La Croce che compare tra queste immagini è forse un baluardo in questa eterna lotta?
Questa interpretazione ci porta anche a cercare di capire il significato della misteriosa scacchiera a rombo fatta di caselle bianche e rosse, posta sul lato destro della facciata della Basilica, accanto al portone principale.
Non è l’unica, ce ne sono altre tre; una è all’esterno, alla base del campanile più basso, posta sopra tre misteriose linee bianche. e le altre due si trovano all’interno, in parte rovinate e di difficile individuazione.
Sempre sulla facciata, ma vicino alla porta di sinistra, troviamo questa immagine, che secondo alcune interpretazioni, raffigurerebbe San Bernardo di Clairvaux, colui che scrisse la regola dei Templari; sotto il tondo si trova una croce che ricorda una croce patente, come quelle usate da quei cavalieri.
Sappiamo che i Templari furono alloggiati nel chiostro di Sant’Ambrogio dopo il 1100, al ritorno dalla Terra Santa, e potrebbero aver fatto conoscere il gioco degli scacchi, di origine indiana. I pezzi della scacchiera sono bianchi e neri e i due “eserciti” sono in lotta tra loro per sconfiggere il re avversario.
Cosa significano queste scacchiere poste all’ingresso della nostra Basilica e al suo interno? Non ci sono risposte, altrimenti che mistero sarebbe!
Pingback: Itinerario Basilica di Sant’Ambrogio (Parte Seconda – l’interno) | Passipermilano
Pingback: La Colonna del Diavolo di piazza Sant’Ambrogio – (tanto tempo fa) | Passipermilano
Pingback: Ecco la Colonna del Diavolo – (dove) | Passipermilano
Pingback: Itinerario Basilica di Sant’Ambrogio (Parte Terza – i dintorni) | Passipermilano
Pingback: Sant’ Ambrogio, questo sconosciuto – (Tanto tempo fa) | Passipermilano
Pingback: Presepi a Milano | Passipermilano
Pingback: San Lorenzo, una Basilica “fusion” | Passipermilano
Pingback: I Templari c’entrano sempre… anche a Porta Romana (parte prima – via Orti) | Passipermilano
Pingback: I Templari c’entrano sempre… Itinerario DOC a Milano (parte terza) | Passipermilano