“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico: io vivo altrove e sento che sono intorno nate le viole” (G. Pascoli).
Manca ancora qualche giorno al suo arrivo ufficiale, ma a Porta Romana si sente già un soffio di Primavera.
Anche quest’anno, infatti, el Tredesin de Marz farà spuntare, domenica 13, tanti fiori sulle bancarelle intorno a via Crema, facendoci pregustare l’inizio della bella stagione e donandoci quel certo nonsochè legato alla rinascita della Natura.
El Tredesin è una festa antica, un po’ pagana e un po’ cristiana, un po’ storia e un po’ leggenda, che forse lascia trasparire arcaiche memorie. Al centro di questa festa c’è il ritrovamento, a Milano, da parte di San Barnaba, di una pietra rotonda venerata dai Celti.
Le pietre hanno sempre accompagnato il cammino dell’Uomo, dalla Preistoria alla… Silicon Valley, testimoni della nostra evoluzione.
Iniziamo la nostra passeggiata visitando la chiesa di Santa Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina (M3 Crocetta).
Qui è custodita, incastonata nel pavimento, una misteriosa pietra rotonda; è sempre esposta, tanto da passare a volte inosservata a chi percorre l’interno della chiesa. Perciò, anche se non possiamo recarci a guardarla il 13 marzo, fa lo stesso: la pietra è sempre lì, antica di millenni, con la “memoria” delle origini del Mondo.
È una pietra tonda, con tredici raggi diseguali incisi.
Secondo la leggenda, San Barnaba, arrivato a Milano il 13 marzo del 51 d.C., la vide al centro di un gruppo di pagani che la veneravano. Vi incise col dito tredici solchi per rendere indelebile la data dell’avvenimento e conficcò, al centro di essa, una croce di legno, iniziando così l’evangelizzazione della nostra città.
Non sappiamo con certezza cosa rappresentasse questa pietra, ma molte pietre rotonde, forate al centro, sono presenti e venerate, fin da tempi antichissimi, in culture diverse e geograficamente molto lontane tra loro.
Alcune di queste pietre hanno inciso una croce, forse per indicare i quattro punti cardinali e tutte le direzioni possibili.
Così anche San Barnaba, conficcando la croce al centro della pietra, volle significare come il messaggio cristiano dovesse arrivare ovunque ed essere universale.
Non solo: al passaggio del Santo, le statue pagane crollavano, la neve si scioglieva e spuntavano i fiori.
Ed è forse per questo che, ancora oggi, si onora il 13 marzo a Porta Romana, poco lontano dalla chiesa, con un bel mercato di fiori, come se i raggi scolpiti nella pietra fossero quelli del sole che ritorna e fa rinascere.