Ancora una volta Milano ci lascia stupiti per le storie intriganti che, riservata e sorniona, custodisce.
L’idea iniziale per questo articolo era di fare quattropassi a Porta Romana per vedere l’ex “convento” di via Orti, diventato un mega progetto residenziale col nome di Horti, e il suo piccolo giardino da poco aperto al pubblico.
Abbiamo così scoperto una via vivacissima e l’antico passato di questa zona nella quale erano presenti i misteriosi Templari, monaci-guerrieri entrati nella leggenda. Cercheremo di scoprire le loro tracce rimaste a Milano nei prossimi articoli, in un itinerario DOC.
Andiamo con ordine partendo dalla toponomastica che, in questa ricerca, sarà una guida per ritrovare il passato sommerso che affiora qua e là, come una risorgiva nel sud della nostra città.
Via Orti. Non esiste un signor Orti o una gentile fioraia che abbiano dato il nome a questa via.
Via Orti si chiama così perché qui c’era un’area agricola appartenente al cosiddetto “Patrimonio di Sant’Ambrogio“, come venivano chiamati i terreni di proprietà dell’arcivescovado milanese. Parte di questi, in particolare, a suo tempo, erano assegnati ai Templari.
I terreni agricoli di questa zona erano extra-moenia, fuori dalla città di allora, ma poco distanti dalla Via Porticata, ora corso di Porta Romana, una delle strade principali di accesso a Milano.
Sono passati secoli e ora via Orti è stata riqualificata ed è un esempio di come la nostra città sappia crescere e trasformarsi pur riuscendo a conservare una solida concretezza tutta meneghina e una memoria storica da capire piano piano.
Si tratta di una via un po’ tante cose insieme: volti, attività e mestieri tutti diversi tra loro.
Molti negozi si trovano in case d’epoca che fanno di questa via quasi un piccolo borgo con angoli caratteristici difficili da trovare nel nostro centro storico; alcuni di questi negozi conservano le loro tradizioni, altri sono diventati bar e ristoranti più o meno di tendenza.
Le attività sono spesso artigianali, di grande gusto e qualità.
Non manca lo spazio dedicato alla cultura tradizionale con una grande libreria, ma cultura sono anche le botteghe storiche e i mestieri presenti in questo “borgo”.
Infine, dietro ad un vecchio portone, ci sono gli “Horti”, il nuovissimo centro residenziale, firmato De Lucchi, sorto al posto di un convento in disuso del quale si conserva la vecchia chiesa trasformata in SPA… per il benessere del corpo.
L’area faceva parte di un complesso religioso-assistenziale del quale è ancora attiva la Fondazione Moscati, per la cura delle persone anziane in difficoltà.
La nuova struttura residenziale ha cercato di mantenere un po’ di sapore antico con le persiane e alcuni giardinetti privati.
Davanti alla residenza è stato ricavato un piccolo giardino aperto al pubblico con qualche panchina e spazi verdi con erbe officinali e aromatiche, come era un tempo.
Per ora non sembra uno spazio vivace, forse manca ancora la gente… Perchè non andarlo a vedere magari con un libro sui Templari?
Nei prossimi articoli seguiremo le antiche tracce dei Templari e la loro tragica e misteriosa storia ci farà conoscere qualche altro tassello della nostra città.
A presto…