Abbiamo pensato di salutare il Nuovo Anno con un itinerario insolito, in un quartiere nato dalla demolizione, a fine Ottocento, del Lazzaretto e dalla costruzione, al suo posto, di vie e case.
Il protagonista, quasi un convitato di pietra, rimane il Lazzaretto, luogo di ricovero per gli appestati, descritto anche nei Promessi Sposi, dal quale si usciva solo morti oppure guariti e pronti a ricominciare una nuova vita, come Renzo e Lucia.
In questo percorso ci sono tante cose da raccontare e da vedere. I nostri passi per Milano ci condurranno prima attraverso vie i cui nomi sono quasi tutti legati alla peste e a coloro che tentarono di affrontarla. Infine vedremo alcuni gioielli Liberty, poco lontano… Andiamo!
La prima parte della nostra passeggiata riguarda l’oggi, cosa vediamo in questo quartiere, a due passi da quella sorta di avenue meneghina che è corso Buenos Aires.
Vi consigliamo di prendere il tram numero 1 da piazza della Scala, in direzione del capolinea di Greco, così da iniziare l’itinerario già con una vettura storica, classe 1928, utilizzata anche a San Francisco a scopi turistici.
Dopo aver lanciato un’occhiata ai resti dei Bastioni Spagnoli, che sembrano sorreggere il peso della strada sovrastante, scendiamo all’incrocio con viale Tunisia, nel cuore del quartiere da visitare.
Questa zona è tutta da scoprire. In queste vie poche sono le case recenti e l’ambiente ha un aspetto di “Vecchia Milano”, ma dinamico, aperto al nuovo.
I nostri passi per Milano inizieranno da “Pavè” (via Casati 27), un bel locale dove bere un buon caffè, in piedi o seduti, o cedere alle tentazioni deliziose di brioches, dolci o salate, tutte fatte “in casa” sotto i nostri occhi.
Come sempre, però, vecchio e nuovo a Milano sono accanto: buonissimi sono anche i dolci di una pasticceria storica poco lontana, che mantiene l’aspetto vintage e la bontà di un tempo: la “Pasticceria Miglierina” (via Casati 22). Anche qui la cucina è a vista, in vetrina.
Abbiamo iniziato da questi due locali perchè ci sembrano rappresentare il mondo vivace di questa zona di Milano. Passeggiamo per queste vie e guardiamo la vita che vi si vive. Negozi storici della Milano tradizionale sono accanto a locali di tanti “nuovi milanesi” provenienti da ogni parte del mondo, in cerca di una vita migliore.
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Questa zona è sempre stata ad alta concentrazione di immigrati. Qui ci sono ristoranti etnici di fama accanto a locali italiani “di tendenza”.
Serrande deteriorate e abbassate fanno da spalla a locali per massaggi orientali e a negozi “colti” di ultranicchia.
In questa zona sono nate l’industria farmaceutica Lepetit e le Patatine San Carlo, create dall’intuizione del proprietario di una rosticceria.
Qui è stato prodotto l’Amaro Medicinale Giuliani, nell’antica farmacia di via Castaldi 29, dove, ancora oggi, campeggia, sopra scaffali ottocenteschi, il motto benaugurante “Aegrotantibus salus” (la salute agli ammalati).
Molti, milanesi e non, in questo quartiere fecero fortuna o cercarono comunque una vita migliore.
Fermiamoci un momento davanti a quello che era il cuore del Lazzaretto, la Chiesa di San Carlo in largo Bellintani, affettuosamente chiamata San Carlino, per distinguerla da quella più celebre di San Carlo al Corso di corso Vittorio Emanuele.
Si trovava al centro del Lazzaretto. La sua struttura ottagonale, simbolo della Rinascita e dal profondo significato esoterico, era aperta su tutti i lati per permettere agli appestati di assistere alle funzioni da lontano senza trasmettersi il contagio.
Terminate le epidemie di peste, questa chiesa non ebbe vita facile. Fra le diverse vicissitudini fu Altare della Patria al tempo di Napoleone, i suoi spazi aperti vennero murati e divenne via via polveriera, stalla, fienile e persino ghiacciaia.
Fu “ricomprata” nel 1883 dalla Chiesa, restaurata e dedicata a San Carlo, che l’aveva fatta costruire.
Attualmente è in ristrutturazione e sarà pronta per la fine di quest’anno, centro del quartiere, dopo essere stata per tanto tempo quello del Lazzaretto.