Il panettone: ieri, oggi e domani

Non c’è Natale senza scambiarsi gli auguri davanti ad una fetta di panettone.

Una prima novità nel calendario di eventi che ci porteranno alle Feste è stata la bella mostra-mercato che si è tenuta a fine novembre al Museo dei Navigli di via San Marco.

Immagini dei Navigli di una volta facevano da cornice ad artigiani, provenienti da varie regioni, che hanno offerto assaggi della loro golosa produzione.

Niente faceva più Milano di questo evento natalizio: Navigli e panettone!

Abbiamo scoperto che quest’anno si celebrano i cento anni del panettone Motta. Iniziamo così i nostri passipermilano  verso il Natale raccontando una bella storia milanese di oltre un secolo fa: “Angelo Motta, l’uomo che fece crescere il panettone”.

C’era una volta un bimbetto nato a Gessate nel 1890 in una modesta famiglia. Dopo la terza elementare era andato a bottega da un fornaio di Treviglio e a soli dieci anni venne a Milano per lavorare in un panificio.

Chi può sapere cosa sia passato nella mente di quel bambino che lavorava come un grande nelle notti piene di nebbia e di freddo della nostra città?

Era in gamba e di lì a pochi anni diventò capo-pasticciere in un bel bar di Milano; la prima guerra mondiale, però, lo chiamò sul Piave e sull’Isonzo, in mezzo a notti ancora peggiori, fatte di fuoco e di morte.

Angelo era uno di quegli uomini che sanno ricominciare. Tornato a Milano comperò una attrezzatura di seconda mano da un fornaio e, anche con l’aiuto dei piccoli risparmi di mamma Rosa, di lì a poco aprì un negozio in via della Chiusa.

In questa pasticceria, nel 1919, nacque il panettone alto e soffice come lo conosciamo oggi. Creato al tempo degli Sforza era, prima, un pane dolce, ricco, ma basso e poco lievitato.

Angelo migliorò gli ingredienti e inventò quel maxi-pirottino che fa crescere l’impasto verso l’alto, quasi un pasticcino per giganti golosi.

Ci mise la firma e la grande M di Motta divenne il logo che conosciamo, quasi un omaggio a Milano e al suo Duomo.

Gli affari andavano bene. Furono aperti altri negozi e, infine, negli anni Trenta, anche lo storico stabilimento di viale Corsica, che fece diventare il panettone un prodotto di largo consumo, il dolce di Natale.

Negli anni Cinquanta venivano sfornati quintali di panettoni e di altri prodotti, dando lavoro a tante persone.

Nel frattempo era nata la concorrenza con Gioacchino Alemagna, anche lui prima garzone di fornaio, poi imprenditore.

I due bei negozi di piazza Duomo, Motta e Alemagna, quasi si fronteggiavano e si contendevano i clienti, come in un Derby fatto di dolci cose buone.

Ancora oggi possiamo fermarci, come un tempo, allo storico caffè Motta in Galleria…

La réclame attenta e innovativa della Motta fece crescere consumi e produzione, portando il panettone sulle tavole natalizie degli italiani.

Angelo Motta morì per un infarto nel 1957, dopo una vita di lavoro, fatta di capacità, apertura al nuovo e generosità. Aveva, tra l’altro, istituito anche un premio “Bontà – Notte di Natale”, come riconoscimento per quelle persone comuni che avevano fatto del bene agli altri.

Il mondo stava cambiando e nel 1978 si spensero i forni di viale Corsica. Lo stabilimento venne demolito per costruire palazzi e giardini; rimane una piccola “fetta” dell’edificio che ora ospita lo Spazio WOW dedicato al fumetto d’autore.

Il dolce profumo che usciva dallo stabilimento è “arrivato” anche in altre regioni e tanti giovani pasticcieri continuano la tradizione del panettone innovandola coi gusti della propria terra, cercando di stupire con i diversi sapori, con un’idea che catturi l’attimo del cliente.

Il panettone resta oggi, come era ieri e come sarà domani, il dolce che fa Natale; in ogni sua fetta c’è anche un pezzetto di storia milanese accanto all’Albero e al Presepe.

A presto…

Re Panettone… WOW!

Il nostro vecchio, amato panettone, dolce di Natale per eccellenza, ne ha fatta tanta di strada! Nacque nella nostra città ai tempi di Lodovico il Moro e ancora oggi è “attivo” nella vita cittadina. Ecco il Sindaco di Milano che taglia e offre il panettone ai cittadini.

Questo dolce è entrato anche nel linguaggio comune e nei modi di dire: ci si chiede se un allenatore in bilico mangerà il panettone a Natale e i “cinepanettoni” sono i film delle Feste.

Ha persino proprietà terapeutiche, infatti una fetta del panettone tagliato a Natale va conservata fino a San Biagio (3 febbraio). Mangiandone un pezzettino in quella  data, gola e naso saranno protetti tutto l’anno.

Oggi il panettone non è legato solo alla ricetta tradizionale, ma si arricchisce di ingredienti sempre più vari e golosi. Qualche giorno fa si è tenuta l’edizione numero dieci di “Re Panettone“, l’evento mostra-mercato dove maestri pasticceri hanno presentato e offerto il loro soffice dolce senza il quale non è Natale!

Il panettone sta diventando il dolce di Natale anche nel mondo. Viene servito nei più famosi ristoranti di Pechino e dell’Oriente. Anche negli USA sta riscuotendo un enorme successo, nonostante la maestria richiesta nella sua preparazione artigianale.

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/prodotti_tipici/2017/12/04/negli-usa-tutti-pazzi-per-il-panettone-e-boom-vendite_b653dfb9-ec37-43c9-99bd-345a4abf1af0.html

Il panettone è tradizione con un occhio al progresso e alle novità. Quest’anno la location di “Re Panettone” è stata molto particolare: un capannone industriale in disuso, adibito ora a manifestazioni, nel cuore del nuovo distretto di arte, cultura e moda, accanto alla Fondazione Prada.

È un quartiere, come si usa dire oggi, emergente, con molte possibilità di trasformazione e di riutilizzo, dopo l’abbandono del territorio da parte di numerose fabbriche collegate direttamente con lo “Scalo Romana”, in piazzale Lodi.

“Re Panettone” ambientato in questo spazio industriale riqualificato ci ha fatto pensare al vecchio stabilimento della Motta, regno della produzione dolciaria, in viale Campania. Oggi al posto dei capannoni c’è un quartiere di belle case e ha sede anche lo Spazio WOW.

In questo museo del fumetto si può leggere, visitare mostre e bere qualcosa circondati dagli eroi dei fumetti. Ci sembra di sentire il profumo di un panettone appena sfornato; forse da Nonna Papera?

Fare presto quattropassi  insieme in questo spazio dedicato ai cartoons? Che bella idea, anzi…

A presto…

Buon Week-end 28 e 29 marzo

Questa settimana la scelta su cosa fare nel WE sarà un po’ difficile per le tante proposte che ci offre questa nostra città a inizio primavera. Quindi…speriamo solo non piova!!

Ecco alcuni suggerimenti:

La Stramilano. Giunta alla 44ma edizione, ha fatto correre, o camminare, un po’ tutti. Ancora una volta la città si riempirà di pettorine colorate in festa lungo i 20 chilometri del percorso. Partenza domenica 29 da piazza Duomo ore 9; alle ore 9.30 partirà la Stramilanina di 5 chilometri per i più piccoli. Iscrizione Euro 12, tel. 02/84.74.23.80.

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Floralia. Chi ama i fiori non può perdere questa iniziativa benefica, nell’atmosfera così milanese della chiesa di san Marco. Sabato e domenica ore 10 – 19.30, piazza San Marco, ingresso libero. Per info http://www.floraliamilano.it/

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Avengers: il mito. Lo Spazio Fumetto WOW invita gli appassionati a questa nuova mostra sugli eroi: Iron Man, Thor, Hulk, Captain America sono fra noi a partire dal 28 marzo, con una serie di iniziative. Ingresso 5 Euro (ridotto 3). http://www.museowow.it/wow/it/

Avengers

Giornate europee dei mestieri d’arte. I maestri artigiani aprono le loro botteghe e danno vita ad una serie di eventi dedicati a diversi settori dell’artigianato artistico. Sabato e domenica, zona Cinque Vie e non solo… In particolare al Museo Bagatti Valsecchi ci sarà la mostra “Intrecci” dedicata all’arte della cesteria, raccontata da otto totem esplicativi.  Consultare il sito http://giornatedeimestieridarte.it/

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Esxence – the scent of excellence. Un invito nell’affascinante mondo dei profumi a Porta Nuova. Ingresso gratuito.  The Mall, piazza Lina Bo Bardi; dal 26 al 29 marzo, apertura per il pubblico solo sabato e domenica. http://www.esxence.com/en/index.php

Esxence

Ecce Homo. Esposizione di 14 dipinti di arte sacra del pittore americano William Congdom nella Biblioteca Umanistica (un gioiello raramente aperto al pubblico) della chiesa di Santa Maria Incoronata di corso Garibaldi, fino all’8 aprile. Ingresso gratuito.

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Concerto a San Calimero. Nella suggestiva cornice della Basilica, sabato 28, concerto di musica sacra. Ore 21, ingresso libero.

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