Lo chiamano il “dente rotto”.
A ridurre così la chiesa di San Giovanni in Conca non sono stati i vandali o i bombardamenti dell’ultima guerra, bensì i cazzotti che ha preso dai progetti urbanistici che avrebbero voluto demolirla per realizzare ampie strade nel centro cittadino…riuscendoci quasi del tutto.
Sembra quasi che il cavallo del monumento di piazza Missori, senta tutto il peso e la stanchezza, non solo delle battaglie risorgimentali, ma anche dei mutevoli voleri che hanno continuamente cambiato faccia a questa piazza.
Fortunatamente si è salvata, sotto il “dente”, la cripta dove ci sono radici romane e, probabilmente, quelle di un Mitreo, un luogo di culto sotterraneo dedicato al dio persiano Mitra.
Anche il termine “conca” potrebbe far pensare a un avvallamento primitivo del terreno, una conca appunto, e questo potrebbe confermare l’ipotesi di un antichissimo Mitreo.
https://www.youtube.com/watch?v=Xbe0OjxXYOA
Ancora oggi è visitabile, grazie ai volontari del TCI, la cripta romanica della chiesa, che contiene alcuni reperti di una Domus romana; altri sono conservati al Civico Museo Archeologico, come il bel pavimento decorato a mosaico con animali.
La nostra chiesa sorse quindi sopra precedenti edifici e fu molto grande e importante: infatti serviva anche, nel primo periodo comunale, per le assemblee del popolo, che si tenevano preferibilmente in luoghi sacri e coperti.
Ma le continue scosse del terremoto, che sconvolse per quaranta giorni Milano nel 1107, fecero ritenere più prudente riunirsi all’aperto, nei diversi, successivi Broletti.
San Giovanni in Conca fu una chiesa molto importante anche sotto l’aspetto religioso e politico. Venne dedicata a San Giovanni Evangelista che, secondo la tradizione, fu gettato in una conca piena di olio bollente, che però venne raffreddato da un improvviso, violento acquazzone, tanto che il Santo potè uscirne illeso. Da qui l’uso, che ricorda un po’ quello dell’acqua a San Calimero, di far bollire sul sagrato pentoloni di olio per propiziare la pioggia nei periodi di siccità.
Questa chiesa ricoprì anche un importante ruolo ai tempi di Bernabò Visconti, Signore di Milano. Quando, verso la metà del 1300, si spartì la città col fratello, a Bernabò toccò la parte sud-est con l’intero sestiere di Porta Romana.
Bernabò elesse la chiesa a cappella gentilizia, essendo molto vicina al suo palazzo, che divenne famoso col nome di Ca’ di Can (nel prossimo “Tanto Tempo Fa” racconteremo delle due passioni del Signore: le donne e i…cani).
All’interno della chiesa fece porre il proprio monumento funebre equestre, che oggi possiamo ammirare al Castello Sforzesco, proprio accanto all’altare, in quanto Bernabò si riteneva: “Papa et Imperator ac Dominus in omnibus terris meis”...un tantino bauscia!!
Il nostro bel San Giovanni, poi, non fu risparmiato dagli interventi umani: dopo vari rifacimenti minori, venne sconsacrato e spogliato dei vari, preziosi arredi da Napoleone; il suo campanile fu utilizzato dal medico Pietro Moscati come osservatorio astronomico e meteorologico, per studiare gli effetti delle condizioni ambientali sulla salute. Il suo ritratto è conservato nella Quadreria dei Benefattori della Ca’ Granda di via Francesco Sforza.
Divenne quindi prigione e poi “garage” per le carrozze del Vicerè austriaco, distrutte poi durante le Cinque Giornate.
A ridurlo un dente rotto, furono poi, come già detto, i piani regolatori di fine Ottocento e e di metà del Novecento; la chiesa venne dapprima accorciata, per aprire l’attuale via Mazzini, e venduta alla comunità Valdese.
Nei primi anni Cinquanta, infine, fu deciso di abbatterla per aprire la via Albricci.
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La facciata fu smontata e rimontata sulla nuova chiesa Valdese di via Francesco Sforza (dove si trova tuttora), mentre di San Giovanni si sono salvati solo la cripta sotterranea, l’unico esempio di cripta romanica originale esistente a Milano, e i pochi resti dell’abside, che vediamo nello spartitraffico.
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https://www.youtube.com/watch?v=Z-AwIwQ_ozY
E ora il “dente” è lì, carico di storia, in mezzo ai tram di piazza Missori.
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Ma se scendete nella sua cripta vi sembrerà di entrare in un altro mondo.
Apertura dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 17.30. Ingresso gratuito.