È una Milano oscura e livida quella che fa da sfondo all’avventura “Scendendo” di Martin Mystère, apparsa su Almanacco del Mistero, 1995.
I sotterranei, questa terra di mezzo tra il sopra e il sotto, il mondo delle luci e quello del buio assoluto del sottosuolo, sono i veri protagonisti di questa storia che riguarda il Castello Sforzesco.
Martin, indagando sull’omicidio di un ingegnere che aveva lavorato sul sottosuolo, riesce a sventare, attraverso rocambolesche vicende, un piano terroristico che intendeva far esplodere il Castello e gettare Milano nel caos e nel terrore.
Questo piano era basato su un complesso progetto difensivo ideato da Leonardo, “ingegnere militare” secondo il curriculum da lui inviato a Ludovico il Moro.
Un micidiale composto, il cosiddetto fuoco greco, era stato nascosto sotto la Piazza d’Armi per impedire, attraverso incendi ed esplosioni, l’eventuale conquista del Castello, da parte di nemici.
Il colpo di scena finale rivela che il Maestro, in accordo con il comandante della guarnigione, che aprì le porte del Castello ai Francesi, non mise in atto il piano distruttivo al fine di salvare l’amata Milano.
Perchè raccontare questa storia su alcuni “segreti” del Castello?
Sotto il Castello c’è realmente un mondo sotterraneo “archiviato”. Si narra di una strada segreta, che univa il Castello a Santa Maria delle Grazie, fatta costruire dal Moro. Ecco il suo ingresso, che si trova nella Ghirlanda, l’antica via difensiva coperta realizzata dagli Sforza.
Un’altra storia, dal sapore molto hard, ebbe luogo ai tempi della dominazione austriaca. Una compagnia di giovani era solita radunarsi nei sotterranei del Castello, coperti di muschio; da qui il nome di Compagnia della Teppa (parola milanese che indica il muschio), dal quale deriva il termine teppista.
Tra le bravate di questo gruppo, l’organizzazione di un festino a luci rosse a Villa Simonetta.
Furono invitate le fanciulle, in cerca di marito, della Milano bene di allora e, ad insaputa di queste, nani e derelitti dei bassifondi milanesi, cui, invece, era stato promesso in dono un incontro con prostitute. La polizia austriaca, su segnalazione di una invitata, intervenne a salvare le ragazze e i “teppisti” furono arruolati a forza nell’esercito.
http://www.placidasignora.com/2007/06/07/la-compagnia-della-teppa-e-la-notte-dei-nani/
Infine, per fortuna, è stato anche “archiviato” l’uso della Ghirlanda come rifugio antiaereo durante i bombardamenti.
Oggi la via coperta della Ghirlanda è aperta al pubblico solo con prenotazione e guida presso l’Info Point del Castello.
È una visita assolutamente da non perdere, perchè mostra il Castello da un altro punto di vista, molto underground, con scorci inaspettati e cunicoli tortuosi e impervi.
Se avete voglia, infine, di vivere qualche brivido in questa nostra misteriosa e sconosciuta città, pensate che le linee Rossa e Verde della metropolitana scorrono proprio sotto la Piazza d’Armi, magari accanto a vie segrete murate…
Meglio non aprire certe porte…