Un antico luogo di fede e di spiritualità insieme a tre opere di video art costituiscono un mix straordinario da non perdere nelle prossime serate milanesi. La cripta sotterranea della chiesa di San Sepolcro ospita, infatti, fino al 28 gennaio tre installazioni di Bill Viola, uno dei maestri della video art contemporanea.
Orari: tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00, venerdì e sabato anche visite notturne alle 22.00 e alle 23.00. Domenica dalle 16.00 alle 21.00.
In questa suggestiva cripta, che per secoli è stata luogo di culto per fedeli sconosciuti o importanti come San Carlo, i tre video, realizzati con sofisticate tecnologie multimediali, ci parlano di tematiche fondamentali per l’uomo di qualunque tempo, quali la vita, la morte e il mistero del Dopo.
Nella prima opera, The Quintet of the Silent, del 2000, cinque uomini esprimono, in lenti movimenti della durata di 16 minuti, le proprie emozioni che si incidono sul loro corpo e sul viso come in una serie di dipinti caravaggeschi.
Nel secondo video, The Return, del 2007, Bill Viola rappresenta simbolicamente il passare del tempo con una donna che attraversa una cascata, soglia tra la vita e la morte.
Infine in Earth Martyr (2014) da un piccolo cumulo di terra si libera una figura umana, che si protende verso la luce che viene dall’ Alto.
È una mostra fuori dal comune, ambientata in un luogo sotterraneo ricco di pathos, riaperto nel 2016 e forse ancora da scoprire per molti milanesi. Vi consigliamo assolutamente di visitare anche la bella chiesa, sotto la quale si trova la cripta, che secondo Leonardocostituiva il centro esatto di Milano.
Siamo a due passi dalla vivacissima via Torino, che magari ci sembrerà una via di fuga dai pensieri e dalle riflessioni che questo incontro tra una cripta dell’Anno Mille con l’arte contemporanea ha suscitato in noi.
C’è un “dove” un po’ nascosto e un po’ sconosciuto, anche se centralissimo, da visitare magari in questi giorni di Pasqua. La meta odierna di passipermilano è la chiesa di Santa Maria Maddalena al Santo Sepolcro, più conosciuta come chiesa di San Sepolcro.
Fa parte del complesso dell’Ambrosiana e si può raggiungere tranquillamente da via Torino o da piazza Pio X.
Siamo nel cuore di Mediolanum e precisamente la chiesa fu costruita accanto all’incrocio tra Cardo e Decumano, dove si trovavano il Foro e la Zecca.
San Sepolcro risale al 1030, pochi anni dopo la caduta della Terra Santa nelle mani dei musulmani, avvenuta nel 1009. La piccola chiesa, su più livelli, dedicata inizialmente alla Santissima Trinità, fu voluta da un ricco privato ed era stata pensata come un cammino di fede attraverso il Mistero Pasquale.
Dopo la riconquista di Gerusalemme da parte dei Crociati il 15 luglio 1099, la chiesa fu dedicata, esattamente un anno dopo, al Santo Sepolcro e ne divenne il simbolo per Milano. Fu celebrata così anche la partecipazione dei Lombardi alla Prima Crociata. Vi ricordate l’opera di Verdi?
Entriamo. Una dolce luce soffusa filtra dalle vetrate.
Nell’atrio incontriamo due cappelle decorate con affreschi, tra i quali quello di San Carlo al Sepolcro dove è dipinta anche la scala che porta alla cripta nella quale il Santo andava a pregare.
La chiesa ricorda la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo; una leggera salita ci conduce verso l’altare.
Nelle due cappelle ai lati dell’abside, statue secentesche di terracotta policroma a dimensioni naturali rappresentano alcuni momenti della Settimana Santa. Sono opere di suggestivo realismo ed espressività. A sinistra l’Ultima Cena con la Lavanda dei Piedi e Giuda col sacchetto dei 30 denari; a destra Gesù tra i soldati, Caifa che si straccia le vesti e Pietro che rinnega Cristo.
L’altare raffigura la Morte, la Resurrezione e l’Ascensione di Cristo. Nella parte bassa Gesù nel Sepolcro, al centro alcune statue di legno dipinto di bianco tra cui quella di Maria Maddalena, alla quale apparve per primo il Cristo Risorto. In alto è rappresentata l’Ascensione.
La chiesa, infatti, è dedicata anche a Maria Maddalena, che è dipinta inoltre in un affresco sotto la cupola, restaurato di recente.
Una “curiosità” che riguarda Leonardo; il vecchio Leo non si smentisce mai quando c’è qualcosa di intrigante.
Il Maestro in un disegno aveva indicato questa chiesa come il “centro” di Milano e vi aveva lavorato, realizzando anche la planimetria della chiesa e della cripta, perfettamente identiche.
Chissà se lo scrittore Dan Brown sapeva, quando scrisse IlCodice da Vinci, che il “centro” di Milano è costituito da una chiesa dedicata alla Maddalena?
La chiesa subì nei secoli diversi interventi mentre la cripta si presenta ancora come l’aveva vista Leonardo. Scendiamo ora a visitarla.
Questa novità “antichissima” di Milano è stata restaurata e aperta al pubblico solo da qualche giorno dopo cinquant’anni di chiusura.
Il pavimento è lastricato con pietre di Verona provenienti dal Foro, materiale quindi “riciclato”, come di recupero sono le sottili colonne romane.
E’ un grande onore visitare questo luogo nel quale è conservato un Sepolcro, simile a quello originale, che contiene molte reliquie portate dai Crociati, tra cui la terra di Gerusalemme e una ciocca di capelli della Maddalena.
Una grata protegge il Sepolcro con una statua policroma di San Carlo inginocchiato in preghiera.
Per lui questa cripta era luogo di spiritualità e penitenza, tanto importante da aver voluto ripristinare la processione del Sacro Chiodo dal Duomo a San Sepolcro.
il Sacro Chiodo e la “Nivola” in Duomo
Altri riti ancora oggi presenti nel mondo cattolico sono nati in questa chiesa: le “Quarantore” e l’usanza dell’accensione del Cero Pasquale in Cattedrale col fuoco proveniente da San Sepolcro; anche il termine “scurolo” deriva da scuroeu, che, in dialetto milanese, indicava questa cripta.
La chiesa, non ancora arrivata al grande circuito turistico, è ricca di tanti altri punti di interesse.
cortile dietro la chiesa
cortile dietro la chiesa
sacrestia
abito da cavaliere del Santo Sepolcro
palma della Sapienza col serpente alla base
affresco raffigurante Cristo tra la Maddalena e Sant’Elena (?)
Vi proponiamo infine una visita virtuale che è anche un caloroso invito ad andarci di persona:
Uscendo da questa chiesa, eccoci sulla piazzetta, dove ci sono altre curiosità da non perdere. Guardiamo verso la chiesa e vediamo i due campanili gemelli. Non sono sempre stati così: erano di altezze diverse e rappresentavano il Vecchio e il Nuovo Testamento.
ieri
oggi
Proprio di fronte alla chiesa si trova palazzo Castani, un edificio del ‘400 restaurato due secoli dopo. Qui nel 1919 Mussolini fondò i Fasci di Combattimento, da cui il nome di Sansepolcristi attribuito ai primi aderenti.
Interessante è l’edificio di sette piani a fianco del palazzo, la Torre Littoria, opera dell’architetto Portaluppi, risalente al 1937.
E chiudiamo, nel vero senso della parola, con una grata. Guardate la finestra con le inferriate situata nella parte bassa di palazzo Castani.
La grata è frutto di un ingegnoso lavoro tale da non permettere di sfilare in alcun modo le sbarre. Per qualcuno è una grata misteriosa impossibile da farsi, per altri è un’opera di antichissima fattura ancor ben conservata.
Perchè tanto impegno per rendere sicura e inaccessibile una finestra così piccola?
Buon mistero a tutti! E soprattutto… Buona Pasqua!!