Tanti auguri, Presepe!

Il 25 dicembre si festeggiano gli 800 anni del Presepe, realizzato a Greccio da San Francesco nella Notte di Natale del 1223. Viene considerato il primo presepe vivente vero e proprio, voluto perchè tutti potessero “vedere con gli occhi del corpo”, come disse il Santo, la nascita di Gesù.

 

Nel corso dei secoli le persone sono state sostituite da statue, di materiali diversi, grandi e piccole, ciascuna con un proprio significato e differente simbologia.

 

Per ricordare questo importante anniversario, alcune chiese del Centro Storico di Milano propongono un “cammino” per visitare i presepi allestiti al loro interno. Potremmo così riscoprire anche la loro bellezza, ammirare le opere d’arte contenute e, magari, risentire quella meraviglia che abbiamo provato da piccoli, aspettando Gesù Bambino, di fronte alla bellezza e alla magia del presepe.

 

In ogni chiesa, che partecipa a questo evento, è disponibile gratuitamente una piccola guida con orari, indirizzi e qualche piccola informazione. L’ingresso è libero e senza prenotazione on-line. Qualcosa di veramente insolito ai giorni nostri.

 

Anche il percorso è libero, come liberi sono i pensieri di fronte al messaggio che ci viene proposto. Le chiese che fanno parte di questa iniziativa sono le seguenti:

 

Nella basilica di Sant’Ambrogio ci sono esempi di Natività attraverso i secoli: uno, un “antenato” del presepe, è scolpito nel celebre Sarcofago di Stilicone, un altro è stato realizzato da militari italiani internati in un campo di concentramento tedesco nel 1944, un terzo, infine, tradizionale, è di oggi.

 

Visitare il bel presepe di San Vincenzo in Prato è anche l’occasione per rivedere questa chiesa dal passato molto travagliato (è stata persino una fabbrica di prodotti chimici, col campanile diventato ciminiera). Da vedere, oltre alla suggestiva cripta, il battistero, realizzato negli Anni Trenta da Paolo Mezzanotte: al suo interno si trova, secondo una leggenda, la pietra che serviva a Sant’Ambrogio per salire in groppa alla sua mula Betta.

 

La Natività è sempre presente nelle ore di buio e in quelle di luce: ce lo ricordano i presepi di San Simpliciano e San Nazaro con il cambio di luminosità dal giorno alla notte.

 

Il presepe può essere fatto con materiali diversi. Ecco due opere d’arte, il presepe di carta di Landonio (chiesa di San Marco) e la Natività scolpita su un sarcofago a Santa Maria dei Miracoli presso San Celso.

 

Molto bello è il presepe di San Vittore al Corpo. Dobbiamo guardare oltre le colonne per cogliere il messaggio davanti a noi.

 

Ed ora una piccola raccolta di presepi. Manca Gesù Bambino: nascerà tra poche ore!

A tutti un sereno e felice Buon Natale!

A presto…

Un filo di malinconia alla Chiesa di Sant’Angelo

Sarà questa l’ultima festa della chiesa di Sant’Angelo col mercatino, la benedizione degli animali e l’apertura del chiostro?

 

Speriamo di no, ma molto cambierà per questa chiesa che si trova tra via Moscova e corso di Porta Nuova.

 

Sul suo sagrato, tradizionalmente, si tiene, il lunedì dopo Pasqua, la mostra mercato di fiori, piante e piccoli animali.

 

Mercoledì 4 ottobre, festa di San Francesco, è stato l’ultimo giorno di apertura del convento dei Frati Minori Francescani; c’è il timore che i bei mattoni rossi lombardi possano essere in parte sostituiti dai vetri a specchio di qualche nuovo edificio di oggi.

 

La zona è molto appetibile e le vocazioni poche; inoltre anche le chiese, e i conventi annessi, sono costrette a ridurre gli orari di apertura o addirittura a chiudere i battenti, anzichè lasciare aperte le porte. Siamo perciò venuti qui quasi per un ultimo saluto alla chiesa (che resterà comunque aperta con poche Messe), alla fontana di San Francesco, con le sue tortorelle, e al convento con il bel chiostro, forse animato per l’ultima volta.

 

Due parole sulla chiesa, il convento e la fontana. La chiesa, intitolata a Santa Maria degli Angeli, come quella di Assisi, è nata all’inizio del Quattrocento quando il francescano San Bernardino da Siena, giunse a Milano e tredici giovani vollero seguirlo facendosi frati minori.

 

Le autorità cittadine donarono alla piccola comunità una chiesetta con annessa dimora. Nel corso del secolo successivo, dopo un incendio e grazie alle generose donazioni, venne edificata l’attuale chiesa, una delle poche in stile barocco a Milano, terminata alla fine del Cinquecento. La facciata, invece, fu completata nella prima metà del Seicento.

 

La chiesa ha un’unica, ampia navata con otto cappelle per lato. Ecco alcune notizie sulla sua storia.

 

L’interno, piuttosto buio, presenta dipinti di illustri pittori (Gaudenzio Ferrari, Antonio Campi, il Morazzone, il Fiammenghino, Camillo Procaccini, Bernardino Luini, Simone Peterzano,…); è una vera pinacoteca da conoscere e valorizzare.

 

Il convento attuale venne realizzato da Giovanni Muzio alla fine degli anni Trenta del Novecento.

 

Il chiostro di questo convento conserva le colonne di quello precedente cinquecentesco. Il complesso è stato sede di diverse attività anche sociali, artistiche, culturali e ricreative, come l’auditorio Angelicum, oggi chiuso, o quest’ultimo mercatino.

 

Sul sagrato della chiesa c’è la famosissima e tenera fontana di San Francesco, opera del 1926 realizzata da Giannino Castiglioni, in semplici blocchi di granito anzichè in pregiato marmo, per richiamare l’umiltà del Poverello di Assisi.

 

E’ una delle più amate dai milanesi, con la statua del Santo mentre predica a delle deliziose tortorelle di bronzo, spesso affiancate da veri piccioni. Sul bordo della fontana alcune parole del Cantico delle Creature.

 

Ci stiamo chiedendo in che direzione stia andando la nostra città. Il suo tempo sembra scandito sempre più dalle diverse “settimane” (della Moda, del Design, del Mobile…), la circolazione diventa sempre più difficile mentre l’inquinamento non arretra, le case escludono per i loro prezzi proibitivi, i turisti “mordi e fuggi” sostituiscono gli abitanti dei quartieri, il problema della sicurezza crea ansia e solitudine, la conoscenza di Milano sembra limitarsi sempre più alle zone cult.

 

Anche la scelta di chiudere il convento di Sant’Angelo va in questa direzione? Non lo sappiamo, ma ci ricorderemo questa festa con la malinconia che prende quando si ripongono gli addobbi che ci hanno rallegrato il Natale. Verrà un altro Natale, perchè Milano è in grado di rinascere. Ai frati che lasceranno questo convento un sincero grazie, un affettuoso saluto e, speriamo, un arrivederci…

 

A presto…

Gli animali nel Presepio

Facendo quattro passi in corso di Porta Romana ci siamo imbattuti in diverse “similpecore”, alcune anche vestite a festa e altre a forma di panchina, davanti a belle vetrine natalizie.

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Ci siamo chiesti se fossero dirette verso qualche presepio o se ne fossero uscite, per venire tra noi, portandoci qualche messaggio speciale.

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Già un gregge era stato collocato. a settembre, in occasione di Expo, in piazza San Nazaro, opera dell’artista Luciana Gallo.

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Questa insolita presenza delle pecore tra noi e i nostri caotici impegni prenatalizi, ci ha fatto pensare agli animali nel presepio.

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A noi sembra normale vedere il bue e l’asinello, le pecore e gli animali da cortile, gli esotici cammelli, di fianco alle statuine del presepio.

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I Vangeli, però, non ne fanno cenno e si limitano a parlare di mangiatoia.

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“Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature…”. Ci voleva la grande visione del Creato da parte di San Francesco d’Assisi per “sdoganare” anche gli animali.

https://www.youtube.com/watch?v=2oGL_YIfL9I

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Giotto

Insolito e grandioso è stato recentemente lo spettacolo in San Pietro, illuminata da immagini molto suggestive del Creato; tra queste anche bellissime rappresentazioni di animali.

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Ecco come alcuni grandi artisti hanno interpretato l’Adorazione e la Natività. dipingendo anche animali, che partecipano all’Evento, portatori di grandi significati simbolici.

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G. da Fabriano

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Giotto

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V. Foppa

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Caravaggio

Molto vicini a noi, in Sant’Ambrogio, ci sono due opere diversissime, ma imperdibili, a questo proposito. Una è l’incredibile Natività scolpita sul cosiddetto Sarcofago di Stilicone, dove il Bambino ha accanto solo animali e nessun’altra figura umana o angelica.

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L’altra è lo struggente presepio realizzato da soldati italiani, prigionieri in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale, e costruito con brandelli di ciò che era loro concesso.

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Milano è molto ricca di presepi, alcuni veri e propri capolavori. Ne abbiamo già parlato lo scorso anno nell’articolo “Presepi a Milano”. Non perdiamoceli, magari dando anche uno sguardo curioso agli animali presenti.

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Questo argomento sul significato degli animali nel presepio, ci sembra molto stimolante; cercheremo di approfondirlo presto insieme. Per ora tanti cari auguri a Voi e ai vostri amici pelosi, squamosi e piumosi, anche da parte di Luna e Coniglio, i nostri familiari non umani.

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Buon Natale a tutti!

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