Benvenuti al Castello, una storia lunga 650 anni

È più vecchio del Duomo, è stato amato ed odiato dai milanesi, potenziato, abbellito, distrutto e ricostruito; tra i suoi tanti abitanti Signori e soldataglia, tra i suoi visitatori turisti, scolaresche in visita e fantasmi in attesa.

castello in milano

turisti verso il castello

Come si può raccontare il Castello nei suoi diversi aspetti passati e attuali senza essere come frastornati dal pensiero di Ludovico e Leonardo che camminavano per queste stanze, davanti a tutte le opere d’arte che i suoi Musei contengono, esplorando i sotterranei e le vie segrete, pensando alle vite interrotte di chi è diventato fantasma e aspetta ancora pace?

leonardo a milano

Leonardo e Ludovico il Moro

segrete

i sotterranei

pieta

Michelangelo – Pietà Rondanini

L’invito è quello di lasciarsi andare, di “sentire” quello che vediamo visitando il Castello, le sue stanze, i suoi Musei, i suoi angoli carichi di arte, storia, aneddoti e suggestioni.

Quattro passi nel tempo: i Visconti

Facciamo quattro passi nella storia di questo Castello, così da leggere sulle pietre, che lo formano, un po’ di vita passata della città nella quale viviamo e lavoriamo adesso.

turisti

I Visconti, un po’ serpenti, un po’ baüscia

Il Castello Sforzesco, uno dei luoghi-cartolina di Milano, non è sempre stato così e ha cambiato persino il nome.

cartolina castello

L’inizio della sua costruzione, dovuta all’amore per il potere che animava i membri della famiglia Visconti, risale alla seconda metà del 1300. Alla morte dello zio, Giovanni Visconti, arcivescovo e Signore di Milano, i suoi tre nipoti dovevano spartirsi il potere: Galeazzo e Bernabò si allearono tra loro uccidendo il fratello Matteo; poi si divisero potere e città.

giovanni visconti

Giovanni

220px-Visconti,_Galeazzo_II

Galeazzo II

Visconti_Barnabò

Bernabò

220px-Visconti,_Matteo_II

Matteo

A Bernabò toccò la parte sud, a Galeazzo l’altra e, per difenderla, iniziò la costruzione di una fortezza a cavallo delle mura con la duplice funzione di consentire difesa e protezione di Milano e di garantire una eventuale via di fuga dalla città…e di se stesso dal fratello.

Questa rocca prese il nome di Castrum Portae Jovis, in quanto inglobava una porta, o meglio una pusterla, chiamata Giovia. Pertanto ancora oggi ci si riferisce al primo nucleo di quello che diventerà il Castello Sforzesco, come Castello di Porta Giovia.

5castello

Secondo alcune versioni nelle vicinanze di questa rocca sorgeva, in epoca romana, un tempio dedicato a Giove. Proverrà da questo tempio la testa monumentale del dio, conservata al Museo Archeologico e ritrovata nei dintorni di piazza Cadorna?

giove

Stemma della famiglia Visconti è il Biscione, immagine talmente presente nel DNA di Milano da essere stata, per così dire, “adottata” da alcuni gioielli della città, come l’Alfa Romeo, Canale 5 e… l’Inter! (Anche nel nostro blog ci suddividiamo il tifo calcistico tra Biscione e Diavolo).

stemma_milano

simbolo_alfa_romeo

biscione-canale-5

biscione inter 1

Il significato del Biscione dei Visconti è molto controverso e ovviamente… misterioso. Forse risale all’impresa leggendaria di un cavaliere, divenuto capostipite della famiglia viscontea, che liberò le terre padane da Tarantasio, un enorme serpente dalla testa di drago, che infestava il Lago Gerundo e faceva strage soprattutto di bambini.

lagogerundo

drago Tarantasio

Il cavaliere uccise il serpente, che stava inghiottendo un bambino, e fece di questa impresa lo stemma della sua famiglia.

IMG_6022_-_Milano_-_Sant'Eustorgio_-_Cappella_Visconti_-_San_Giorgio,_e_stemma_Visconti_-_Foto_Giovanni_Dall'Orto_-2-Mar-2007

La storia dei parenti-serpenti della famiglia Visconti fece molte altre vittime. Bernabò venne incarcerato a vita e avvelenato dal nipote Gian Galeazzo, che era anche suo genero, nel Castello di Trezzo.

800px-Gian_Galeazzo_Visconti

Gian Galeazzo

Bernabò è riuscito però a tornare da vincitore nel Castello Sforzesco: suo è il monumentale mausoleo, dove è raffigurato a cavallo, che ci accoglie nelle sale del Museo d’Arte Antica, dove è stato traslato dalla demolita chiesa di San Giovanni in Conca.

mausoleo bernabo

Milano era a quel tempo una città molto ricca: le marcite permettevano una raccolta di fieno due mesi prima di quella naturale, questo consentiva alla cavalleria viscontea di avere “carburante” per i cavalli in anticipo sugli altri e alle mucche di produrre più latte e quindi più alimenti per gli abitanti.

marcita333

erba e neve – una “marcita”

Cavalleria

L’industria bellica, fatta di armorari e di spadari, era fiorente. Il tutto produceva denaro, il denaro banche, le banche ulteriore ricchezza.

paperon-de-paperoni

Gian Galeazzo, con queste ricchezze, comprò, per centomila fiorini d’oro, il titolo di Duca di Milano dall’Imperatore e il Biscione si mise in testa la corona.

incoronaz gian galeazzo

incoronazione di Gian Galeazzo in Sant’Ambrogio

Biscione

Forse è un po’ il capostipite dei baüscia milanesi: dopo essersi comprato il titolo, voleva crearsi uno status di signore e mostrare, agli altri potenti, la ricchezza accumulata.

Per dare lustro ed immagine al nuovo blasone iniziò la costruzione del Duomo, in marmo pregiato.

marmo per il duomo

cave di marmo di Candoglia

data di inizio del Duomo

lapide commemorativa nel Duomo

Intraprese anche una politica di alleanze matrimoniali, dando, tra l’altro, in sposa la figlia Valentina a Luigi d’Orleans, accompagnata da una dote sontuosa di denaro e gioielli.

800px-Louis_Ier_d'Orléans

Luigi

Valentine_de_Milan_-_Neurdein_Phot

Valentina

Milano era infatti all’avanguardia anche nel campo della gioielleria, come ci conferma l’Altare d’Oro di Sant’Ambrogio.

cofanetto prezioso

altare d'oro

Al momento della morte, Gian Galeazzo controllava un territorio vastissimo, da Belluno ad Asti, da Bellinzona a Pisa, da Siena ad Assisi; forse la sua intenzione era quella di unire la penisola, o almeno il Nord Italia, in un’unica monarchiacartina ducato

Per mostrare una corte degna del casato, sotto i successori di Gian Galeazzo, il Castello di Porta Giovia venne ampliato in forma quadrata, con lati di circa duecento metri e una torre ad ogni angolo. Filippo Maria, figlio di Gian Galeazzo, divenuto Duca alla morte del fratello maggiore, vi trasferì in modo definitivo la propria residenza.

Filippo_Maria_Visconti

Filippo Maria

castello giovia

Alla sua morte, senza eredi maschi, venne proclamata la Repubblica Ambrosiana e il Castello, ritenuto simbolo della passata tirannia, fu saccheggiato e in parte distrutto. La città, dopo un assedio, si consegnò a Francesco Sforza, valoroso capitano di ventura, marito di Bianca Maria Visconti, figlia dell’ultimo Duca, Filippo Maria.

Francesco_Sforza

Francesco Sforza

18_bianca_maria_visconti_

Bianca Maria

Siamo nel 1450, l’Aquila si affianca al Biscione. Il capostipite della nuova casata ricostruirà il Castello, dandogli nome, lustro e fama.

stemma

stemma degli Sforza

continua…

Dialogo di Belisama con Leonardo

C’è una gran festa questa notte al Castello Sforzesco.

castello in festa

Anch’io, Belisama, sono stata invitata ed ho messo un abito di broccato e argento, sontuoso come quello delle belle dame.

Leonardo -“Donna che indica”

Vedo ospiti illustri attraversare il cielo sopra Milano per raggiungere la corte di Ludovico.

fantasmi

Ecco riempirsi via via la Sala delle Asse, dove Leonardo si fece  Natura, “Maestra dei Maestri”.

600px-Sala_VIII

Leonardo – Sala delle Asse del Castello Sforzesco

Sotto i rami di gelso il Moro accoglie gli ospiti senza tempo, accanto al Maestro.

Sala-delle-Asse i gelsi

particolare

Leonardo mi viene incontro.

Festa Leonardo

Leonardo in “Da Vinci’s demon”

“Il tempo, veloce predatore delle cose create, quanti Re, quanti popoli ha distrutto…” mi dice il Maestro.

“Ma lo spirito, la memoria, le energie sono immortali, Leonardo”

Il Maestro mi sorride.

“Anch’io ho ascoltato, in questa dimensione senza tempo, nella quale ora mi trovo, cose nuove e interessanti sulla materia e l’energia...”

emc2

Mi guarda, sa chi sono, parliamo.

“Anche tu sei tornato a Milano, nella nostra amata città. Cosa ne pensi? Ancora ci sono i tuoi Navigli, la tua vigna, i tuoi capolavori; sempre si parla di te.”

chiuse di leonardo

i Navigli

La-vigna-di-Leonardo

la vigna di Leonardo – Casa degli Atellani

cenacolo

leonardoaMilano

“In questa città ho potuto lavorare e sognare, studiare e creare; anch’io, straniero, sono stato accolto e l’ho amata.”

leonardo a milano

Leonardo alla corte del Moro

Vedo nei suoi occhi la bellezza delle sue creature, Scienza ed Arte insieme.

uomo vitruviano

Leonardo – “l’Uomo Vitruviano”

Il Maestro continua a guardarmi:

“I tuoi occhi sono belli come quelli di una donna, Belisama.

occhi ferroniere

Leonardo – “la belle Ferroniere” (particolare)

Perché sento salire un rossore di fanciulla sulle mie guance di dea? Perchè quegli occhi, come ponti levatoi, aprono i suoi pensieri e colgono i miei?

Scapillata

Leonardo – “la Scapillata”

Confusa, accenno una domanda, tenuta in sospeso a lungo:

“Ma quelle donne…? Cecilia, le tue Madonne…le hai amate? E quel ragazzo, Salaino, quell’angelo caduto…lo hai amato?”

leonardo-da-vinci-painting-cecilia-gallerani

Leonardo – “la Dama con l’ermellino”

angelo incarnato02

Leonardo – “angelo incarnato”

“Sì, ho amato tutte le mie creature, e anche la Natura, le acque, le rocce…tutto il Creato”

vergine rocce

Leonardo – “la Vergine delle rocce” (particolare)

“Ma quell’accusa…si dice che…gli uomini li amavi…”

Leonardo mi sorride

“È importante?”

Faccio un profondo sospiro ed i vortici della vita umana entrano nel mio respiro. Ora capisco…

-“No”

vortici d'acqua 3

Leonardo – “vortici d’acqua”

I nostri mondi sono accanto, particelle di infinito.

traccia simulata bosone di Higgs

traccia simulata del Bosone di Higgs

Ho deciso: questa notte vivrò da donna…

Leonardo,_testa_di_leda,_castello_sforzesco

Leonardo – studio per “Leda”

Leda_Melzi_Uffizi

Francesco Melzi – copia della “Leda” di Leonardo andata perduta

Leonardo prende la mia mano ed il buio della notte si illumina di stelle.

cielostellato