Fuorisalone 2024 tra piante e fiori

Milano sboccia con il Fuorisalone. Edifici storici fanno da cornice a installazioni d’autore e sembrano attraversati da una ventata di novità.

 

Come fiori recisi, alcuni luoghi, in piena fioritura nelle precedenti edizioni, ora sono un po’ appassiti o trasformati; altri, invece, entrano in questa kermesse facendo anche conoscere angoli meno noti della nostra città del secolo scorso, talora un po’ in disparte e a volte dimenticati.

 

Come api di uno sciame ci spostiamo da un luogo all’altro, da un distretto all’altro, alla ricerca di qualche “fiore” su cui posare lo sguardo. Alla Rotonda della Besana anche la Lego gioca con la natura e crea insoliti fiori.

 

Per questo Fuorisalone abbiamo scelto di guardare soprattutto le piante e i fiori che spesso accompagnano le diverse installazioni.

 

Iniziamo questo viaggio nel verde da piazza Duomo con l’Oasi Zegna inaugurata proprio per questa Design Week. Le aiuole, ancora un po’ spoglie, sono composte da piante di canfora, rododendri e piccoli fiori caratteristici dell’omonimo parco naturale delle Alpi biellesi.

 

Queste piante hanno sostituito, dopo un concorso, palme e banani che avevano fatto tanto discutere, ma che si erano, infine, bene integrati nel nuovo habitat. Si dice che verranno ripiantati altrove… Siamo sicuri sia un buon messaggio cambiare le piante dopo qualche anno, all’arrivo di un nuovo sponsor? Rispetto per l’ambiente o per il business?

 

Ben altri messaggi sono quelli di Città Miniera di Solferino 28, dove gli edifici sperimentali sono costruiti con cassette di legno e le piante viste come una risorsa per l’ambiente.

 

Scrive un vivaista che ha curato questo progetto: “Le piante hanno la capacità di adattarsi e di utilizzare un limitato quantitativo di risorse… In cambio assorbono anidride carbonica e donano ossigeno… Fissano le polveri sottili e regalano ombra e oasi di tranquillità”. Chi non vorrebbe riposare un po’ su questa panchina del giardino di Palazzo Reale?

 

Ai Giardini Cederna, davanti all’Università Statale, ci sono alcuni alberi coi tronchi vestiti a festa per sostenere la piantumazione a favore di comunità contadine.

 

Anche quest’anno molta attenzione è stata riservata alla sostenibilità ambientale come l’utilizzo di materiale di origine vegetale, come questi mattoni di canapa

 

E se la natura abbatte le piante? Ecco qualche esempio di riciclo creativo, come questi originali totem, esposti in piazza San Fedele, e realizzati, dopo il nubifragio del luglio scorso, col legno di alcuni degli alberi sradicati.

 

Infine, una miscellanea di immagini, non solo di piante e fiori, che abbiamo colto qua e là.

 

Per i romantici che hanno nostalgia della nebbia lombarda, chiudiamo con questa installazione tra acqua e nebbiolina, realizzata da Amazon all’Università Statale.

A presto…