Immagini dal Fuorisalone 2018: una festa per la creatività e per Milano (parte seconda)

Ed eccoci nel Futuro dell’abitare, eccoci alla seconda parte del nostro piccolo album dedicato al Fuorisalone 2018.

Entrando nel “The Mall” di piazza Bo Bardi, siamo avvolti in una atmosfera rossastra che ci riporta al pianeta Marte.

Lo Studio Boeri, che poco lontano da qui ha realizzato il Bosco Verticale, ha ricreato in questo padiglione un clima da mondo che verrà, con materiali innovativi, dove la tecnologia è ormai un bene acquisito al servizio di oggetti e progetti, tanto da passare quasi in secondo piano rispetto alla bellezza e alla creatività di quanto esposto.

Questo Fuorisalone ha ripreso, secondo noi, molte immagini fantascientifiche. Pensiamo, ad esempio, al “gorillone” con la torcia di via Festa del Perdono, che rimanda all’indimenticabile ominide di “2001 Odissea nello spazio” e al senso della crescita evolutiva.

Su questa linea si muove anche il “Tempietto nel bosco” di Palazzo Litta, unione tra una passata vita nei boschi, un presente costruito dall’uomo e un futuro che ha il colore rosso di Marte.

Anche la premiata “Air Invention”, la Bolla esposta a Brera, sembra una navicella spaziale; al suo interno giochi d’aria, elemento primario e bene prezioso, che troppo spesso roviniamo con gravi conseguenze per il nostro pianeta.

Tanti sono in questo Fuorisalone i richiami alla sostenibilità ambientale, ad un uso più consapevole delle risorse, a trasformazioni che creano nuova bellezza per migliorare la nostra esistenza e la vita del pianeta Terra. Tra questi, in un location di Ventura projects in via Ferrante Aporti  la sognante installazione “Giants with Dwarf”, con figure fantastiche costruite utilizzando parti di sedie e di tavoli.

Ecco altri oggetti ottenuti con materiali di recupero grazie ad un ri-disegn creativo, una dimostrazione di come sia possibile trasformare le eccedenze in eccellenze.

Anche l’architettura diventa ecosostenibile. In piazza Beccaria è stata costruita, per il Fuorisalone, “3d Hausing 05″, una casa di circa 100 metri quadrati. È stata realizzata in una sola settimana utilizzando un robot stampante in 3 D e polveri di cemento riciclato proveniente da demolizioni. Grazie alla riduzione dei costi e dei tempi ormai si potrebbe garantire un’abitazione a 1,2 miliardi di persone!

https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/24971/3D-housing-05-100-mq-realizzati-in-una-settimana-grazie-alla-stampante-3D

All’interno di questa casa spicca, come unico elemento di decorazione, un vecchio comignolo, simbolo della continuità del focolare. E sul tetto? Orto e spazi verdi.

Ancora casa e verde in piazzetta Reale con “Living Natura”, dove i cicli delle stagioni convivono in un grande spazio di 500 metri quadrati. Un progetto che stimola a trovare nuove prospettive per migliorare le diverse condizioni di vita.

In piazza Castello è stata invece realizzata l’installazione “agrAir”, un orto botanico in pieno centro, arricchito da fiori colorati e da profumi, da guardare e da toccare, uno spazio agricolo sotto “girandole” trasparenti fluttuanti, simili a nuvole di giorno e a lanterne di notte.

All’Orto Botanico di Brera, ecco “smarTown”una smart city del futuro per un modello sostenibile di consumo e di energia. Circa 700 mini-casette si accendono come abitazioni intelligenti per minuscoli uomini in un grande spazio verde.

E perchè non ricreare alberi in legno tra le case? Ecco due esempi, uno in piazza XXV Aprile e l’altro in un cortile di  Palazzo Litta. Sempre in legno, nel Cortile d’Onore della Statale, la casetta Ikea “con la maniglia” che richiama lo spostarsi abitativo contemporaneo.

Anche il tema della mobilità infatti, pubblica e privata, ha trovato spazio in questa edizione del Fuorisalone. Ecco una raccolta di biciclette, anche d’epoca, in corso Garibaldi, uno storico tram vestito a festa, in giro per le strade del centro, e il futuristico anello dell’Audi in corso Venezia.

Per finire ancora qualche immagine  colta qua e là.

In piazza San Babila, infine, sulla facciata dell’ex-Garage Traversi, che aspetta di diventare un hub del lusso, spicca una spiritosa immagine pop “Oh, oh, Milano ..I love you too …”

A presto…

Torri e grattacieli a Milano: sguardo all’insù tra ieri, oggi e domani (Terzo itinerario)

Riprendiamo i nostri passiperMilano con lo sguardo all’insù da piazza Gae Aulenti, che si è conquistata un posto di primo piano tra i luoghi da visitare nella nostra città. Se la Torre Velasca e il Pirellone rappresentano lo ieri degli edifici alti della nostra città, piazza Gae Aulenti è senz’altro l’oggi.

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Guardiamo questa foto che mostra il Galfa e il palazzo del Comune (il Pirellone non è stato inquadrato) con l’arco di Porta Garibaldi e le auto che ancora percorrono piazza XXV Aprile e corso Como. Si resta senza parole vedendo come è cambiato, in pochi decenni, lo skyline di questa zona.

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Per realizzare questo “quartiere” di nuovi edifici sono state interessate ben tre zone: Porta Garibaldi, l’Isola e le ex-Varesine.

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Porta Garibaldi offre al nuovo “quartiere di grattacieli” le boutique e i locali glamour di corso Como, nonchè il comodo accesso costituito dalla stazione Garibaldi, dalle fermate delle linee metropolitane verde e lilla e del Passante Ferroviario.

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Anche la stazione Garibaldi ha i suoi edifici alti, un po’ vintage: la Torre Arcobaleno, vecchio serbatoio dell’acqua, ricoperto di piastrelline colorate e altri due grattacieli, le Torri Garibaldi, sottoposti ad un recente restyling.

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Saliamo verso piazza Gae Aulenti, opera dell’architetto argentino César Pelli, quasi un’altra cinta di mura, sopraelevata sulla città, con guglia verso il cielo.

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All’inizio della piazza ci accoglie un’opera di Alberto Garutti con 23 strumenti per ascoltare le voci e i suoni della città, mettendo in comunicazione visiva lo spazio della piazza con quello sotterraneo, dove si trovano un supermercato e un parcheggio.

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La piazza Gae Aulenti ha forma tondeggiante contenuta tra edifici che riflettono l’ambiente. Fra questi l’altissima Torre Unicredit, con una guglia (omaggio o sfida al Duomo?) rivolta al cielo.

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Al centro c’è una grande fontana a livello del suolo, attraversata da piccoli percorsi a piedi e circondata da una lunga e sinuosa panchina in pietra di oltre 100 metri.

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La piazza è diventata un punto di incontro e di svago (c’è persino un gigantesco calciobalilla!!) e ospita spesso manifestazioni ed eventi. Molti negozi ed una libreria dove “leggere, fare colazione e sognare” si aprono ai visitatori.

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La piazza si allarga verso il Pavillon, bassa costruzione a diversi livelli, in vetro e legno, senza colonne al suo interno. È un centro polifunzionale (c’è anche un asilo) che, secondo l’autore, M. De Lucchi, rappresenta “un seme pronto a radicare e germogliare”.

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Da qui iniziano due passeggiate che ci conducono verso le altre due zone coinvolte in questo progetto urbanistico: l’Isola e le ex-Varesine, raggiungibili attraverso la Passerella Gioia.

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Andiamo, percorrendo la Passeggiata Luigi Veronelli, verso il Bosco Verticale dello Studio Boeri.

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Questi due grattacieli hanno fatto scuola: la struttura è alleggerita visivamente da giardini pensili piantumati. Vincitore di un prestigioso premio internazionale per l’edificio più bello e innovativo, il Bosco Verticale ospita migliaia di alberi, arbusti e perenni formando un vero e proprio bosco e sottobosco di quasi 20.000 metri quadrati di verde.

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Accanto a questo “bosco” dovrà nascere la “Biblioteca degli Alberi”, per ora è uno spazio che ha visto “spuntare” il grano in un’opera di land-art.

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Prima di tornare sui nostri passi, guardiamo un altro volto di Milano: case vecchie, di ringhiera, sono a poca distanza da queste torri. Forse si guardano, si invidiano, si criticano… vivono. Come ha detto il grande architetto Sottsass: “l’arte si guarda, l’architettura si abita”.

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Percorriamo ora l’altra pedonale che da piazza Gae Aulenti scende verso piazza Lina Bo Bardi, vicino a piazza della Repubblica.

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Questo spazio era occupato dalla stazione delle Varesine, diventato in seguito un grande Luna Park.

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Ora è una sorta di passerella per edifici ricchi di fashion. Milano, città della moda, fa sfilare in passerella anche le opere di prestigiosi architetti contemporanei. Tutti questi edifici utilizzano le più innovative tecnologie con altissima attenzione alle risorse sostenibili.

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Ci fermiamo un momento davanti alla Torre Diamante. La sua forma asimmetrica attira la nostra attenzione e ci invita a riflettere.

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Guardandola, abbiamo pensato al concetto della “bellezza imperfetta” della cultura giapponese, al fascino dello squilibrio in un insieme simmetrico perfetto, all’idea orientale della “impermanenza”, quasi lo scorrere asimmetrico della nostra vita.

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ikebana

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Scendiamo ora verso piazza della Repubblica: un vecchio tram conclude la nostra passeggiata tra le opere degli archistar e ci conduce verso???

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A presto!!