Palazzo Litta e San Paolo Converso nel FuoriSalone

Palazzo Litta e la chiesa di San Paolo Converso non sono solitamente aperti al pubblico e il FuoriSalone ha offerto l’opportunità di visitarli e, nel contempo, di vedere le opere di design esposte.

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Scusate, abbiamo messo le immagini di qualche secolo fa! Ecco quelle di oggi:

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Questo piccolo refuso indica quanto siano antichi questi edifici, i cui interni sono splendidi anche se “invisibili”. Infatti a Palazzo Litta “abita” il Ministero dei Beni Culturali, mentre San Paolo è diventato il favoloso ambiente dove lavora un importante studio di architetti.

Palazzo Litta

Il Palazzo si trova in corso di Porta Vercellina 2612, oggi corso Magenta 24, di fronte alla chiesa di San Maurizio e al Museo Archeologico.

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Era uno dei più fastosi palazzi secenteschi, forse di gusto inconsueto per la sobrietà meneghina.

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L’ampio scalone servì da modello, decenni dopo, per quello dell’Opéra di Parigi. Anche allora era in voga il Made in Italy!

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Palazzo Litta

Opera

Per il FuoriSalone sono stati aperti al pubblico i cortili e gli ambienti del piano nobile.

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Anche in questo caso, non siamo riusciti a decidere se guardare di più la ricchezza dei saloni o il design esposto in queste “vetrine”.

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Siamo invece riusciti a trovare e a fotografare la perla fatta incastonare nel pavimento di una sala a ricordo della lacrima di commozione versata dalla nobildonna, allora proprietaria del palazzo, nell’accogliere Napoleone.

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Per la verità questa perla era ignorata (o era completamente sconosciuta?) dai passi dei visitatori, ma non da quelli dei Passipermilano, investigatori DOC!

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San Paolo Converso

Quando si entra nella chiesa di San Paolo Converso, in corso Italia, si resta sconcertati e affascinati davanti alla scenografia che si presenta ai nostri occhi.

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immagine storica

La sua costruzione risale alla seconda metà del Cinquecento, le volte e le pareti sono riccamente affrescate in uno stile pieno ed opulento.

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Davanti alla chiesa si trova la statua di Sant’Elena in cima a una colonna, con una grande croce. Oggi è conosciuta come la statua di Sant’Eufemia, dal nome dell’altra chiesa nella stessa piazza.

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San Paolo Converso, come San Maurizio, è composto da due parti: nella prima il pubblico assisteva alle funzioni religiose; la seconda era invece destinata alle suore di clausura, che partecipavano alla funzione attraverso una grata.

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verso i fedeli

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verso le suore

La religiosissima contessa Lodovica Torelli di Guastalla aveva voluto questa chiesa vicino al convento delle Suore Angeliche, che si dedicavano all’educazione di fanciulle di famiglie nobili decadute e alle opere di assistenza rivolte alle “Alunne di Venere” delle diverse case di malaffare della zona.

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Lodovica Torelli

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Venere allo specchio – P. Veronese

Forse il lavoro esterno era così “faticoso” che le Suore Angeliche si chiusero in clausura e la contessa fondò un altro collegio per fanciulle nell’attuale Giardino della Guastalla di via Francesco Sforza.

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San Paolo Converso venne sconsacrata alla fine del Settecento diventando un magazzino. L’eccezionale acustica della chiesa, però, che aveva un tempo affascinato i fedeli quando ascoltavano i cori delle suore, fece sì che nel secolo scorso l’ex-chiesa diventasse sala di incisioni discografiche per le voci laiche della Callas e di Mina.

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Da qualche decennio, infine, San Paolo è diventata la sede italiana di un importante studio di architettura. La prima parte della chiesa è dedicata ad attività culturali e di rappresentanza, come il FuoriSalone.

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Nella seconda parte, invece, c’è il vero e proprio studio: un’imponente struttura in metallo e vetro a più piani sale verso l’alto e si prolunga, come una prua, sopra l’ambiente anteriore con effetti da togliere il fiato.

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Non solo: visitando questa chiesa abbiamo notato una scala che scende. Eccoci nella cripta, movimentata da colonne, nel cui grande spazio trovano posto anche una supercucina e un lungo tavolo dove gli architetti possono pranzare insieme come in un antico refettorio.

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Mai, quanto in questi luoghi, abbiamo visto come il fil rouge tra vecchio e nuovo percorra Milano: dalla perla di Palazzo Litta alla “clausura” laica, per il pubblico, di San Paolo. Dove ci condurrà ora?

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“Filo di Arianna” – di F. Dodi

La Basilica di San Nazaro a Porta Romana – (dove)

Il luogo dove sorge questa Basilica è davvero importante: Sant’Ambrogio la volle, infatti, sulla via romana che conduceva o accoglieva chi era diretto o proveniva da Roma.

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Dedicata prima agli Apostoli, poi a San Nazaro, un martire cristiano qui sepolto, ha visto passare dal 382, nel corso dei secoli, cortei imperiali, viaggiatori e pellegrini; ha subito l’attacco dei barbari di Uraia, un incendio disastroso e la resa dei milanesi al Barbarossa.

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Barbarossa a Milano

Nel Cinquecento la sua facciata “scomparve” dietro al Mausoleo Trivulzio, fatto edificare, proprio davanti alla chiesa, su progetto del Bramantino, da Gian Giacomo Trivulzio.

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Prima capitano di ventura, divenne poi Maresciallo di Francia al tempo di Luigi XII e, per qualche tempo, anche governatore di Milano per conto del re francese, che si era impossessato del Ducato, scacciando gli Sforza, in virtù della sua ascendenza materna dalla famiglia Visconti.

Gian Giacomo Trivulzio

Gian Giacomo Trivulzio

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Luigi XII

In questo Mausoleo il Trivulzio cercava una grandiosa sepoltura, per sè e la sua famiglia, dopo tante vicissitudini, come indica la scritta sotto la sua arca. Il Mausoleo, oggi, però, non contiene più i resti di Gian Giacomo, che si sono mescolati nella cripta con quelli dei morti di peste.

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In vita ebbe alterne fortune e conobbe i fasti del successo: memorabile fu un banchetto sontuoso, che si svolse all’aperto tra via Rugabella e la chiesa di San Nazaro, nel maggio del 1507, dato in onore del re francese. Di questa tavolata da Guinness rimangono i preziosi Arazzi dei Mesi, disegnati dal Bramantino, che adornavano la strada e che ora sono esposti nei Musei del Castello Sforzesco: uno street food veramente regale!

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Arazzi al Castello Sforzesco

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mese di Maggio

Dal Mausoleo scendiamo qualche gradino ed entriamo nelle vera e propria Basilica, a croce latina e di ampio respiro.

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Diverse sono le cose da vedere: ve ne suggeriamo solo alcune, lasciando alla curiosità di ciascuno gli approfondimenti.

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antico organo

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resti dalla pavimentazione originale

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il Presepio gioiello in ebano

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una piccola colomba per contenere le Ostie

Per saperne di più:

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Questa Basilica ha anche un interessante Sito Archeologico, che si trova sia nel sotterraneo sia all’esterno.

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il percorso archeologico -b

Anche in questo caso vi consigliamo di seguire le indicazioni dei pannelli illustrativi durante la visita. Mettiamo solo qualche immagine, per non togliervi il piacere della scoperta personale, durante la visita, che vi porterà proprio accanto a questi resti.

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piccolo altare pagano

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Usciamo a visitare il parco archeologico: qui si trovano alcuni sarcofagi e delle colonne provenienti dalla Basilica.

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Lasciamo la Basilica e torniamo sulla piazzetta: diamo un’occhiata alla statua, piuttosto trascurata, di Sant’Ulderico, in abiti pontificali.

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Percorriamo, accanto alla chiesa, lo strettissimo vicolo Santa Caterina, su cui si apriva la chiesetta omonima, ora diventata cappella della Basilica.

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Questa cappella, attualmente in ristrutturazione, contiene un raro organo e un grande affresco che raffigura il martirio della Santa, che abbiamo già “incontrato” in San Maurizio, col viso di Bianca Maria di Challant.

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Diamo, infine, un’occhiata al vasto complesso absidale della Basilica che è, come sempre, molto articolato e vivace.

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Entriamo, subito a sinistra, nella piccola via Osti e ammiriamo un bellissimo portoncino rococò, un esempio della Milano che deve sempre essere scoperta e che non finisce mai di stupirci.

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Itinerario da San Maurizio

Questo itinerario è molto piacevole e vario; attraverso un intreccio di vie tra le più eleganti e signorili di Milano, vi porterà a spasso nel tempo, incontrando dei resti romani, un museo archeologico, un palazzo barocco, un’abitazione di Lorenzo il Magnifico, un bar liberty, molti negozi contemporanei…e un lussuoso abbeveratoio per cavalli.

Siete pronti? Andiamo!

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Lasciamo la chiesa di San Maurizio: non perdetevela! Diversi critici l’hanno paragonata addirittura alla Cappella Sistina!!!

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Ci troviamo subito accanto al Civico Museo Archeologico di corso Magenta 15, che un tempo ospitava le suore di clausura del Monastero Maggiore.

La Chiesa di San Maurizio

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Pianta del Museo

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È una struttura evegreen molto bella, nonostante i molti secoli alle spalle (sembra risalga all’epoca longobarda).

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Non possiamo descrivere tutto ciò che contiene; vi invitiamo a visitarlo di persona! Ci sono reperti molto interessanti, tutti quelli di epoca romana (sezioni “Milano Antica” e “Abitare a Mediolanum”) sono provenienti da scavi nell’area milanese.  All’ingresso ci accoglie un plastico che riproduce, anche con colori diversi rispetto alle varie epoche, i principali edifici romani e la cerchia di mura, inseriti nella struttura urbanistica recente.

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Plastico di Mediolanum con le mura e gli edifici di età repubblicana in colore chiaro; quelli di età imperiale sono più scuri

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Mappa di Mediolanum repubblicana con l’espansione di Massimiano

Fra tanti reperti  alcuni capolavori, come un piatto d’argento  (la “Patera di Parabiago”) con un insieme di raffigurazioni mitologiche (con un click vedrete il carro di Cibele trainato da leoni, Atlante che sostiene il Tempo, le Quattro Stagioni, una lucertolina impertinente e tanto altro ancora); era utilizzato durante le cerimonie sacre pagane.

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Un altro tesoro da non perdere  è la splendida coppa di vetro del IV secolo, detta Coppa Trivulzio: ce ne sono solo tre al mondo, due appartengono  a  collezionisti misteriosi. E’ lavorata con una tecnica particolare che crea una specie di intarsio nel vetro, formando anche una frase beneaugurante.

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“bibe, vivas multis annis”

Ci sono poi i resti di una villa romana del primo secolo, demolita per costruire il Circo di Massimiano.

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Guardate questi gioielli incantevoli, attuali ancora oggi. .. chi era la fortunata signora?

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Quante altre cose si possono vedere al museo, ma ve le lasciamo scoprire da soli…..

Usciamo da qui alla ricerca di altri tesori.

A proposito di gioielli, a chi potrebbe venire in mente di farsi incastonare una perla nel pavimento? Alla marchesa Litta, inquilina del palazzo di fronte al museo!

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Palazzo Litta

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La marchesa Litta

Si dice infatti che alla nobildonna, quando Napoleone venne a trovarla, per l’emozione cadde una lacrima sul pavimento del Salotto Rosso: la preziosa lacrima fu ricordata con una perla.

una lacrima di perla

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Purtroppo il palazzo, sede di uffici del Ministero dei Beni Culturali, non è visitabile, salvo particolari occasioni. Al suo interno  ospita un piccolo teatro a cui si accede da un ingresso laterale entrando nel cortile detto dell’Orologio

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Ingresso al teatro

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Teatro Litta

Accanto al teatro  c’è una caffetteria da non perdere: entrate in questa ex scuderia del palazzo dove  una fontana  ruba la scena!

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caffetteria Boccascenacafè

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una fontana nel locale?

Vi domina un enorme Nettuno; bello vero? Chissà come erano emozionati i cavalli che qui si abbeveravano!!!

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Proseguendo su corso Magenta incontriamo la piccola via Terraggio: fate una sosta nel Giardino Segreto, entrando dal portone del numero civico 5.

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Qui passeggiava Lorenzo il Magnifico, quando veniva in visita agli Sforza, nella casa che gli avevano donato!

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Casa Medici fu trasformata poi in un convento, successivamente il refettorio divenne il cinema Orchidea, attualmente chiuso.

La dimora quattrocentesca di Lorenzo De' Medici a Milano, in Corso Magenta 29

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Se volete passare dal ‘400 al ‘900, spostandovi di pochi passi, potete trovare una importante libreria di settore, la Libreria dello Spettacolo.

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interno libreria dello spettacolo

Poco più avanti vi conviene fare una sosta al Bar Magenta, un locale storico dove vi sentirete pervasi dall’atmosfera Liberty.

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Se vi gira un po’ la testa dopo aver camminato in mezzo a tutta questa Storia, rilassatevi facendo quattro passi di ritorno su corso Magenta. per fortuna ci sono negozi bellissimi di vario genere: abbigliamento, calzature, una gioielleria che in genere ha una vetrina di forte impatto, una storica drogheria e, di fronte, la Libreria Milanese.

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Ora siete pronti per una visita al Palazzo Imperiale…o a ciò che ne resta, in via Brisa.

Più che un palazzo era una serie di edifici, una sorta di Quartiere Imperiale. Certamente si resta un po’ delusi di fronte a questo piccolo spazio verde con dei ruderi, che si può solo guardare dall’alto; d’altra parte sembra che a Palazzo abbia abitato anche Attila…

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via Brisa

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resti del palazzo di via Brisa

Avete voglia di un dolcino per concludere questa passeggiata? La Pasticceria Marchesi è qui dal 1824; vi tenterà non poco.

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100_6477 Pasticceria Marchesi

Tra un po’ aprirà un punto vendita anche in uno dei più lussuosi negozi in Galleria. Per ora un’occhiata che non fa ingrassare o, se siete golosi, un piccolo peccato di gola che sarà perdonato se farete ancora quattro passi per Milano!

Alla prossima!