Itinerario Castello Sforzesco (Parte Seconda)

Il Castello non vive solo di memorie, ma è ben presente nella vita di oggi.

100_9255

allestimento per un evento – ottobre 2015

Al Castello ci si incontra per manifestazioni, eventi, appuntamenti culturali all’ora dell’aperitivo; la location, specialmente di sera, diventa quanto mai intrigante e suggestiva.

clay_paky_illumina_castello_sforzesco_milano

luci alla Rocchetta

100_9256

evento in notturna

Calicantus in noturna

caffetteria Calicantus

100_9240

happy “hart”

Agli eventi, in genere, sono riservati spazi all’aperto o strutture a tempo.

concerti-Castello

RONDINI-CASTELLO-

Gli interni, invece, proteggono capolavori e raccolte di grande valore.

mappa dei musei del castello

informazioni castello

La Corte Ducale è una specie di Expo permanente di arte e cultura, che richiede una visita di diverse ore, magari suddivisa in più itinerari. Qui si trova la biglietteria per tutti i Musei, “padiglioni” che espongono le diverse eccellenze di arti e produzioni differenti.

100_9105

Una grande porta, la Pusterla dei Fabbri, accoglie i visitatori ed invita ad entrare. Non è il portone di un nobile palazzo quello che apre la strada ai tesori del Castello, ma l’arco di una Pusterla delle mura medievali.

100_9203

Questo arco, situato in una zona della Milano delle botteghe e popolare, fu portato al Castello ai primi del Novecento, in occasione di trasformazioni urbanistiche che ne prevedevano la demolizione. Ora si trova all’ingresso del Museo d’Arte Antica, quasi un omaggio al lavoro dei milanesi che ha fatto grande la nostra città.

fabbri vekkia

fabbri corriere

Entrati nella Corte Ducale, residenza rinascimentale dei Duchi, ciò che colpisce in primo luogo sono gli spazi: grandi, aperti, con ampie vetrate, che mostrano “scenografie” inaspettate.

100_9113

Il Museo d’Arte Antica è il primo “padiglione” che incontriamo. La varietà di ciò che contiene rende la visita molto ricca di scoperte. All’inizio di ogni sala si può ritirare una piccola guida gratuita che illustra, in più lingue, quanto esposto.

Ecco qualche “assaggio”:

mausoleo bernabo

mausoleo di Bernabò Visconti

madonna_lia

Madonna Lia

gaston de foix 2

pietra tombale di Gaston de Foix

100_9117

gonfalone di Milano

100_9109

telamone

sconcia fanc.

bassorilievo della “fanciulla impudica”

Le sale ducali sono esse stesse museo e gli ambienti, talora, rubano la scena.

sala verde

sala verde

sala colombine 2

sala delle colombine

100_9124

cappella ducale

asse

Sala delle Asse

Dalle vetrate delle sale ci appaiono anche scorci antichi ed indimenticabili: il fossato, la Ghirlanda, la Ponticella del Bramante, dove Ludovico il Moro si ritirò a piangere, in tre salette “vestite” a lutto (le salette Nigre), la scomparsa della moglie Beatrice. Ci restò, dicono, “ben” quindici giorni!

100_8853

ponticella del Bramante

100_8849

ponticella del Bramante

100_9119

portico della Ponticella

100_9118

fossato e Ghirlanda

Fino a pochi mesi fa, in questo “padiglione” era ospitata anche la Pietà Rondanini, in una sorta di cappella votiva, realizzata dallo Studio BBPR, lo stesso cui si deve, tra l’altro, il progetto della Torre Velasca.

michelangelo-rondanini1

BBPRarchitetti

gli architetti Banfi, Balgiojoso, Peressutti e Rogers

Per raggiungere il prossimo “padiglione” museo, dobbiamo scendere e passare sopra un ponticello sospeso.

100_9133

In questa nostra avventura, inaspettatamente, sotto di noi, appare una fontanella in un verde “prato” di muschio.

100_8834

La storia di questa fontanella del Castello Sforzesco è piuttosto curiosa: gli Sforza non l’hanno mai vista in questo posto! Infatti l’originale si trovava al Castello di Vigevano da dove fu traslocata per diventare un’acquasantiera nella Collegiata di Bellinzona.

bellinzona

Bellinzona

Al Beltrami questa fontana piacque così tanto che ne fece costruire ben tre identiche. Una è quella dell Castello, un’altra è a Seregno.

seregno

Seregno

La terza si trova, sempre a Milano, a Villa Mirabello, in una dimora di campagna del Quattrocento. Era soprannominata magiabagaj (mangiabambini) per l’immagine classica dell’inquietante biscione.

mirabello

Villa Mirabello

100_9093

Villa Mirabello

Sopra la fontana del Castello c’è una delle finestre originali, che ha fatto da modello per i restauri geniali e “creativi” del Beltrami.

100_8835

Raggiungiamo la Loggia di Galeazzo Maria con un ampio scalone a gradoni bassi, fatto per salire… a cavallo!

100_8833

100_8830

Prima di iniziare un nuovo percorso museale fermiamoci sulla Loggia, magari seduti su questa deliziosa panchettina, per guardare il panorama.

100_9136

100_9138

Siamo al primo piano della Corte Ducale e il “padiglione” da visitare è una sorta di Salone del Mobile attraverso i secoli. Qui regnano insieme storia e design.

100_9139

100_9140

Anche la Pinacoteca, successivo “padiglione” di questa Expo speciale, offre una raccolta di capolavori che lascia frastornati.

pinacoteca-del-castello

una delle sale

100_9147

Bernardino Luini

100_9150

Canaletto

pinacoteca mantegna

Andrea Mantegna

Con un passaggio coperto sulle mura si passa alla Rocchetta, dove si trovano il Museo delle Arti Decorative e quello degli Strumenti Musicali.

100_9151

100_9156

Come all’Expo, assaggiamo qualche piatto speciale di questi padiglioni per…stuzzicare l’appetito.

100_9164

100_9163

100_9177

100_9178

100_9188

100_9169

Entriamo nella Sala della Balla; accanto agli Arazzi dei Mesi, del Bramantino, si può utilizzare una postazione multimediale per leggere qualche pagina di Leonardo.

100_9192

100_9195

Il percorso museale ci riconduce, attraverso un camminamento all’interno della Porta Giovia, alla sala della biglietteria.

100_9155

Ma la nostra “Expo” non finisce qui.

All’esterno, sotto il portico della Corte Ducale sostiamo un attimo “a bordo piscina”, accanto all’Affresco dell’Elefante, uno degli animali esotici che erano ospitati nella riserva dei Duchi, oggi Parco Sempione.

corte ducale

100_8845

Davanti a questo affresco è stata collocata la lapide a Gian Giacomo Mora, vittima dell’ignoranza e della superstizione, di manzoniana memoria.

100_8840

Da qui possiamo scendere nei sotterranei per visitare altri due “padiglioni”: il Museo della Preistoria e Protostoria e quello Egizio, sezioni distaccate del Museo Archeologico di corso Magenta.

preistoria

Castello_Museo-Egizio-1024x768

Che ci fa una gatta rock, venuta dal lontano Egitto, nei sotterranei del Castello? Quali misteri vi si nascondono?

gatta dea

Continua…

Itinerario Castello Sforzesco (Parte Prima)

La visita al Castello è veramente un’esperienza ricca di emozioni, scoperte e avventure, quasi un’impresa come quella degli antichi cavalieri che ricordavano un episodio esaltante della loro vita con uno stemma e un motto personali, diversi dallo stemma del casato.

turisti-verso-il-castello

100_8857

asse

Sala delle Asse

images sotterranei

una delle segrete

Uno degli stemmi scelti da Ludovico il Moro rappresenta un mare in tempesta e due fari che indicano il porto da raggiungere.

fanali rokketta

Rocchetta

fanali moro

Santa Maria delle Grazie

Questo stemma si trova sia al Castello, su un capitello nel portico della Rocchetta, sia in Santa Maria delle Grazie, voluta dal Duca come cappella di famiglia.

rokketta

santa_maria_delle_grazie

Forse indicavano il travaglio della sua vita per giungere al potere terreno e alla pace eterna.

sarcofago di Ludovico e Beatrice (Certosa di Pavia)

Tal trabalio mes places, por tal thesaurus non perder” (tale fatica mi è gradita per non perdere un tale tesoro). Il motto che accompagnava l’impresa di Ludovico ci ha fatto pensare alla “vita” del Castello, giunto fino a noi in grande splendore dopo le tempeste della sua storia.

degrado castello

Castello degradato

Milanau_Castello_pedonale1 (1)

Castello ora

Godiamoci questo tesoro conoscendo meglio la complessa varietà di quanto mostra, senza dimenticare, però, quanto nasconde o c’è ancora da scoprire.

segrete

Il Castello è nel cuore della città, vasto quadrilatero di mura in mattoni definite da due torri rotonde sul davanti e quadrate verso il Parco Sempione.

castello-sforzesco

Non è del tutto originale, ma è stato ricostruito da Luca Beltrami, l’architetto milanese che, a fine Ottocento, riuscì a compiere l’impresa di salvare e restaurare il Castello e, insieme, la memoria dei milanesi rispetto alla loro Storia.

beltrami

Ecco la mappa del Tesoro:

100_8790

Passare sotto la Torre del Filarete è come varcare il portale verso il passato del Castello.

100_8859

DSC_0036

Su di essa, ricostruita in maniera avventurosa dal Beltrami attraverso studi, ricerche e ritrovamenti fortunosi, spiccano un grande orologio, misura umana del tempo, la statua di Sant’Ambrogio e quella di Umberto I, al quale la torre è dedicata.

ambrogio umberto

La vasta Piazza d’Armi, che ci accoglie appena entrati, non fa pensare ai cortei cavallereschi o alle esercitazioni militari che qui avvenivano durante le varie dominazioni straniere.

Castello_sforzesco_piazza d'armi

Ora sembra un giardino sul quale si affacciano sedi culturali o di capolavori come la Pietà Rondanini nell’ex-Ospedale Spagnolo.

100_8785

Ospedale Spagnolo

100_8793

100_8795

DSC_0930

Sul lato di fronte al Museo della Pietà, alcuni resti sono memoria della città che abitiamo e fanno da panchina per qualche gatto fermo, come noi, forse a meditare.

100_8810

gatto tra i resti

100_8804

100_8809

La statua di san Giovanni Nepomuceno, patrono dei soldati austriaci e… protettore degli ubriachi caduti in acqua (una sua statua era situata anche a Porta Romana, quando vi scorreva il Naviglio) è davanti al cosiddetto fossato morto, completamente asciutto, dove spesso gatti sornioni ci guardano con felino e signorile distacco, accanto a palle di cannone in pietra.

DSC_0043

napo a pta romana

Statua e Naviglio a Porta Romana

fossato morto

fossato morto

gatto e palle di cannone

L’antica Porta Giovia, che si apre sulla Piazza d’Armi, fa quasi da cartello indicatore verso i capolavori di Michelangelo e Leonardo contenuti nel Castello.

100_8816

100_8812

torrione di Porta Giovia

100_8818

100_8817

Entriamo ora nella seconda parte del Castello, dove si affacciano la Rocchetta, il luogo più protetto, al quale si accedeva solo da un ponte levatoio sopra il fossato morto, e la Corte Ducale, residenza del Duca e centro politico di Milano.

100_8789

Rocchetta col ponte levatoio

sforzesco-corte-ducale

Corte Ducale

Davanti alla Rocchetta possiamo fermarci per una sosta in un moderno luogo di ristoro.

DSC_0947

DSC_0950

Accanto al bar, possiamo invece dissetarci, con la fantasia, alla piccola fontana su cui sono riportate cinque imprese dei Visconti e degli Sforza.

fontana imprese

Dalla fontana non sgorga acqua, ma si sa che i gatti non la amano; un inquietante gatto nero fa da guardiano a chissà quali misteri.

gatto nella fontana 2

100_8824

Nell’elegante cortile della Rocchetta possiamo passeggiare sotto i portici ai quali lavorò anche il Bramante.

100_8826

Sui capitelli stemmi araldici, mentre sullo sfondo appare la Torre di Bona di Savoia, rifugio della infelice vedova di Galeazzo Maria Sforza.

rocchetta

Da questa torre sembrano provenire, talvolta, gemiti e lamenti. Saranno quelli di Bona o di un gatto rimasto solo?

100_8831

gatto come fantasma al castello

Nel cortile della Rocchetta si apre anche la Torre Castellana, dove si trovava la Sala del Tesoro, purtroppo non sempre visitabile.

torre Castellana

sala tesoro

Era il forziere che custodiva il tesoro dello Stato e quello privato del Duca.

deposito pap

deposito di Paperon de’ Paperoni

Secondo l’ambasciatore di Ferrara, la quantità di ricchezze era tale che un cerbiatto non sarebbe riuscito a superarle con un balzo.

bambi

paperone

In questa sala è possibile ammirare l’affresco, opera del Bramantino, raffigurante Argo. Questa figura mitologica dai cento occhi vegliava sul Tesoro, affiancata da due splendidi pavoni.

argo

La finestrella accanto conteneva un ingegnoso antifurto: nel vano erano contenute delle lampade ad olio che proiettavano la loro luce nella sovrastante stanza del Castellano; l’apertura non programmata della porta della sala avrebbe creato una corrente d’aria tale da farle spegnere, dando così l’allarme.

argo e finestra

Al primo piano si può passeggiare nel Museo degli Strumenti Musicali e nella Sala della Balla, dove sono esposti altri capolavori quali gli Arazzi dei Dodici Mesi, commissionati al Bramantino da Gian Giacomo Trivulzio, che appare in quello del mese di Settembre, con un falco sulla mano; un gigantesco selfie di stoffa dell’epoca.

Sala della Balla e Arazzi dei Mesi

arazzosettembre

mese di Settembre

E come non pensare che in questa Sala, dove si giocava anche alla pallacorda, avvenne un dramma pubblico e privato? Dopo una notte di danze, per le feste del Nuovo Anno, Beatrice d’Este, giovanissima moglie del Moro, morì di parto insieme al suo bambino. Si dice che il fantasma della giovane Duchessa non abbia mai abbandonato queste sale.

Beatrtice d'Este

Quante altre storie conoscono i gatti del Castello?

gatti-castello-2

A tra poco…continua.