L’Epifania tutte le feste si porta via

Anche questa volta siamo arrivati ai titoli di coda delle festività natalizie. Via via si spegneranno le luci degli alberi, si riporranno le statuine del presepe e inizieranno i saldi invernali, quasi per avere un ricordo tangibile della passata stagione, ormai in svendita.

 

Gli alberi che ci hanno tenuto compagnia nelle piazze verranno smontati e, in parte ripiantati o riciclati. Alcuni sono stati “troppo” sponsorizzati, come l’albero di Gucci in Galleria, uno dei più fotografati e discussi.

 

A qualcuno è, invece, piaciuto quasi fosse un albero di “desideri firmati”, coi morsetti della maison come decorazioni, sotto la cupola del Salotto di Milano, ormai vetrina di marchi famosi.

 

Più tradizionali altri alberi, offerti da sponsor meno aggressivi.

 

Un ultimo sguardo ai negozi ricchi di colori e profumi… Le strade stanno per tornare buie, si spegneranno le luminarie (per la verità non erano molte), anche i negozi riporranno gli addobbi e le decorazioni, preparandosi alle offerte speciali.

 

Tra qualche giorno chiuderanno i mercatini “finta montagna” intorno al Duomo. Quante corse sui pattini, invece, potremo fare ancora per qualche tempo nell’aria frizzante!

 

E i presepi? Stanno arrivando i Magi che hanno viaggiato a lungo per incontrare il Dio Bambino. Poi riprenderanno il loro lungo cammino. Siamo andati a “trovarli” nella basilica di Sant’Eustorgio, dove, leggenda o realtà, riposano le loro poche reliquie rimaste nella nostra città.

 

Milano ha un secolare legame con i Magi che all’Epifania si rinnova con il tradizionale corteo che da piazza Duomo raggiunge il presepe vivente di Sant’Eustorgio.

Ecco il programma:

Ore 10.45 ritrovo dei partecipanti in piazza Duomo.

Ore 11 partenza del corteo che seguirà il seguente percorso: via Torino, basilica di San Lorenzo (con sosta alle ore 12 per l’incontro dei Magi con Erode), corso di Porta Ticinese, piazza Sant’Eustorgio.

Ore 12.30 arrivo in piazza Sant’Eustorgio per l’offerta dei doni al Presepe vivente.

 

Anche tutti noi siamo, come i Magi, in continuo cammino… Accendiamo una candela perchè non sia troppo difficile e ci possa portare dove desideriamo. Il nostro augurio è che, pur nel progresso e nel cambiamento che ha nel suo DNA, la nostra città possa conservare il cuore in mano e lo spirito meneghino che, a volte, sembra assopito.

 

A presto…

La Befana vien di notte…

Abbiamo parlato già diverse volte dei Magi e di come siano legati profondamente alla nostra città. Parte delle loro reliquie sono tuttora custodite nella Basilica di Sant’Eustorgio e vengono esposte alla venerazione dei fedeli per l’Epifania.

Prima del Covid si teneva anche il Corteo dei Magi che dal Duomo raggiungeva il Presepe vivente sul sagrato di Sant’Eustorgio. Ora i Magi saranno presenti solo sulla piazza.

Quest’anno, per festeggiare insieme da remoto l’Epifania, parliamo, per parità di genere e di quote rose, della Befana, quella sorta di “strega” che noi preferiamo chiamare “antica maga”. Non è meglio?

La tradizione della Befana è molto diffusa nella cultura italiana e la sua figura sembra risalire addirittura a diversi secoli prima di Cristo. È dunque un retaggio pagano che richiama il ciclo della Natura, quando, al solstizio d’inverno, tutto appare vecchio e rinsecchito.

I contadini facevano riti per propiziare le nuove semine; ciò che era “vecchio” andava eliminato, anche bruciandolo. Da qui l’uso, in alcuni paesi, dei falò.

L’iconografia presenta la Befana con vestiti laceri, col naso adunco, a cavalcioni di una scopa, come una vecchia strega.

Il Cristianesimo assimilò questa figura pagana e nacque così la leggenda dei Magi che avevano chiesto ad una vecchietta la strada per Betlemme (ma non erano guidati dalla stella?). La donna non aveva accettato di seguirli; poi, forse pentitasi, aveva iniziato a cercare Gesù di casa in casa, donando dolci a tutti i bambini nella speranza di trovare il Bambinello e di poter donare anche a Lui.

Questa fiaba ci ricorda la leggenda del quarto Magio, un Re persiano di nome Artaban. Partito per portare i suoi doni (un rubino, uno zaffiro e una perla) a Betlemme, si era attardato fermandosi sulla strada per aiutare chi aveva bisogno, raggiungendo finalmente Gesù, dopo 33 anni, nei giorni della Pasqua. Ecco la sua bella storia

A noi piace pensare la Befana come un’antica, potente Maga che porta doni. La sua è considerata una notte magica, quasi un pozzo dei desideri pieno di speranze e di aspettative per il nostro nuovo raccolto. Anche Shakespeare aveva parlato della magia della Dodicesima Notte dopo Natale in “Twelfth Night, or What You Will” quando ciascuno toglie la propria maschera, si svela agli altri e raggiunge ciò che desidera.

 

A tutti il nostro augurio perchè possa avverarsi “What You Will

A presto…

 

Epifania 2020 con i Magi di Artemisia Gentileschi

Iniziamo l’Anno Nuovo con una notizia di vent’anni fa ritrovata, quasi per caso, in questi giorni: dal 22 maggio 2000 Betlemme e Milano sono città gemellate.

Ci è venuto da pensare come entrambe possano essere considerate “Città dei Magi” con un legame sottile e misterioso lungo secoli.

La Stella che guidò i Tre Re fino a Betlemme è raffigurata sul bel campanile della chiesa di Sant’Eustorgio, fatta costruire, in onore dei Magi, per ospitare le loro reliquie donate alla nostra città, allora capitale dell’Impero Romano d’Occidente.

Esse vennero poi trafugate al tempo del Barbarossa e portate a Colonia. Infine, ad inizio Novecento, una piccola parte di queste tornò a casa, e, ancora oggi, nel giorno dell’Epifania, sono esposte alla venerazione dei fedeli.

Accanto al reliquiario si trova il sarcofago dove erano un tempo custodite e, per uno strano gioco di luci, quest’anno il suo “tetto” era azzurro e sembrava fatto di cielo.

Altre piccolissime reliquie dei Magi sono custodite nella chiesa di San Bartolomeo a Brugherio; donate alla sorella Santa Marcellina da Sant’Ambrogio in persona, sono “garantite” dal nostro Santo Patrono stesso e scampate a qualsiasi trafugamento.

Ogni anno, dal 1336, nel giorno dell’Epifania, Milano ricorda i Magi con un corteo in costume che da piazza Duomo arriva al Presepe vivente, allestito sul sagrato della basilica di Sant’Eustorgio, percorrendo le vie del centro tra tanta gente che. per un attimo, sembra dimenticare i saldi di via Torino e Porta Ticinese.

Infine, ecco un’altra occasione per riflettere sul messaggio dei Magi. Al Museo Diocesano, alle spalle di Sant’Eustorgio, è esposto, per la prima volta a Milano (fino al 26 gennaio) il dipinto “L’Adorazione dei Magi”, realizzato per la cattedrale di Pozzuoli, dalla grande Artemisia Gentileschi, unica donna ad aver ottenuto fama nella pittura italiana del Seicento.

Ecco in un bel video il commento della Direttrice del Museo Diocesano su questo capolavoro alla luce anche delle vicende umane della pittrice.

Come interpreta Artemisia l’Adorazione? In questa grande tela (metri 3,10 per 2,06), la figura della Madonna appare piccola di fronte a quelle maschili di San Giuseppe e dei Magi.

Il suo viso, molto mediterraneo, circondato da folti capelli ramati, ha occhi socchiusi, un soffuso rossore e labbra e sopracciglia piene e ben disegnate.

Maria, quasi ritraendosi, porge con grande dolcezza e consapevolezza il Bimbo ai Magi.

Il primo, con un dono accanto, ha uno sguardo insolito, pervaso da uno stupore quasi incredulo, mentre tocca il piedino di Gesù; alle sue spalle si trova un “Re”, con la corona ma senza dono, che rende omaggio con un inchino cavalleresco.

Ed ora un particolare molto intrigante: in penombra (forse anche per le conseguenze di un incendio che deteriorò il dipinto nella sua parte alta), si intravedono, tra le altre, le figure di un asiatico e di un moro con turbante che portano gli altri due doni. Ogni mago ha uno sguardo diverso come ogni uomo ha un atteggiamento differente verso il mistero.

Quanti sono i Magi di Artemisia? La stella sullo sfondo forse conosce il segreto di quanti siano gli uomini in cammino alla ricerca della Luce.

A presto…

Nella calza della Befana 2019 troviamo… la chiesetta dei Re Magi di via Palmanova

È tempo di Epifania che tutte le feste porta via. Il magico periodo del Natale sta per terminare e si torna alla vita e ai problemi di tutti i giorni.

Abbiamo trovato nella chiesa di Santo Stefano un quadro dolcemente emblematico: la Famigliola di Betlemme, dopo l’incanto della Natività e l’accorrere di uomini buoni e semplici, è costretta, dopo poco tempo, a lasciare le proprie cose per sfuggire alla crudeltà di Erode.

L’Epifania, però, è anche tempo di Magi, figure misteriose, e secondo noi molto moderne, che ci parlano del rapporto tra Scienza e Fede (erano studiosi ai massimi livelli) e ci fanno anche riflettere sul senso della nostra vita.

Milano è da sempre legata ai Magi che l’avevano “scelta”, secondo la tradizione, come luogo dove fermarsi per sempre. I buoi che trainavano il carro con le reliquie si erano impantanati dove sorge ora la Basilica di Sant’Eustorgio, che venne eretta per custodire le spoglie dei Tre Re.

I Magi, però, avevano il cammino nel proprio destino e le loro spoglie vennero trafugate dal Barbarossa e portate a Colonia.

Infine una piccola parte delle reliquie tornò a casa, a Sant’Eustorgio, mentre altre reliquie (alcune falangi delle dita, invece) non hanno mai lasciato Brugherio, dove viveva Santa Marcellina che le aveva ricevute in dono dal fratello Sant’Ambrogio.

Sant’Eustorgio – Milano

S. Bartolomeo – Brugherio

Alcuni piccoli suggerimenti: in questi giorni è esposta, in Sant’Eustorgio, la teca con le reliquie e, nella mattina dell’Epifania si svolge il tradizionale corteo in costume (risalente al Medioevo) da piazza Duomo.

http://www.santeustorgio.it/corteo_dei_magi.html

Inoltre in questo periodo si possono ammirare due opere famose a Palazzo Marino e al Museo Diocesano.

Palazzo Marino

Museo Diocesano

Non solo: abbiamo scoperto che nella nostra città esiste un’antica chiesetta dedicata proprio ai Santi Re Magi. Si trova in una zona a Nord Est di Milano, vicino all’antico borgo di Crescenzago, in una frazione chiamata Corte Regina.

Siamo in via Palmanova, anzi, per la precisione, in via Regina Teodolinda. Dolce e severa nel suo gotico lombardo, la chiesetta ha un aspetto semplice, quasi un mattoncino rosso tra il klinker dei palazzi.

Sul portone ci accoglie una formella con Madonna e Bambino sotto una finestra circolare.

Le diverse finestrelle sulle pareti laterali ci riportano a tempi e stili diversi, così come il campanile a base romanica.

L’interno della chiesetta è altrettanto semplice: ad una sola navata, ha mattoni a vista e, sospesa, un’immagine di Cristo di grande impatto espressivo.

Una targa ci racconta la storia di questa chiesetta che fu fatta edificare nel 1352 ai tempi della Signoria di Bernabò Visconti, probabilmente su una preesistente chiesa più antica, descritta già nel XII secolo. Un’ipotesi è che sia stata voluta dalla moglie di Bernabò, Regina Della Scala, alla quale si deve anche la chiesa demolita per costruire il nostro massimo teatro che ne tramanda il nome.

Un tempo la chiesa dei Magi era dedicata alla Vergine e aveva intorno un Lazzaretto per il ricovero degli appestati, prima che fosse costruito quello di viale Tunisia a Porta Orientale.

La storia ci dice che i Borromei, in successive visite pastorali alla chiesetta di Corte Regina, vi incontrarono delle monache devote ai Re Magi. Così successivamente la chiesa fu intitolata ufficialmente ai “Santi Re Magi in Corte Regina”. Oggi il nome della chiesa viene ricordato da un moderno affresco dietro l’altare.


Questa chiesetta incontrò molti ostacoli sul suo cammino. A fine Settecento passò al Demanio, venne sconsacrata e diventò abitazione e deposito per i contadini della zona. Anche le bombe della seconda guerra mondiale contribuirono al suo declino, tanto che si parlava di abbatterla, sacrificata allo sviluppo edilizio.

Ma i Magi fecero il miracolo; la chiesetta venne donata al parroco della vicina parrocchia di San Giuseppe, che, grazie ad offerte di fedeli e benefattori, la fece restaurare, riconsacrare e riaprire il 6 gennaio 1967.

https://www.sangiuseppe.info/la-chiesa-dei-santi-re-magi/

Purtroppo è un po’ difficile visitare questo piccolo tassello della storia di Milano. Viene aperta solo il sabato pomeriggio alle 17 e nei festivi alle 9.30 per le Sante Messe. Come i Magi mettiamoci in cammino e andiamo a visitarla.

A presto…

Epifania, la dodicesima notte

Eccoci arrivati alla festa della Befana con tutti gli eventi e le tradizioni che Milano propone in questa ricorrenza.

Cosa fare a Milano per l’Epifania: tutti gli eventi del weekend

L’Epifania, però, è anche una notte magica, ricca di antichi saperi che vivono ancora oggi.


I Magi, dottissimi saggi dell’Oriente, studiando le stelle, giunsero a Betlemme all’Epifania per adorare il Bambinello, Luce appena venuta tra gli uomini.

Se Natale rappresenta la vittoria della luce, dopo l’allungarsi del buio culminato nel Solstizio d’Inverno, l’Epifania, la dodicesima notte, è quella in cui la Luce si rivela, viene riconosciuta e onorata.

Sono passate dodici notti dal Natale, come dodici sono i mesi dell’anno e i segni dello zodiaco. In questo periodo si tenta di scrutare il futuro, l’anno nuovo; gli astrologi cercano di prevedere per il nuovo anno, segno per segno, salute, amore, fortuna. Per ciascuno di noi è tempo di bilanci e di proponimenti.

Infine, arriva la Dodicesima Notte, quella in cui la Luce si rivela. Come accade nell’omonima commedia di Shakespeare, rappresentata per la prima volta il 6 gennaio 1601, i “personaggi” (cioè tutti noi?), dopo tanti travestimenti e inganni, rivelano il proprio essere e i propri sentimenti per iniziare un progetto di vita più autentico.

A tutti una Buona

Twelfth Night, or What You Will! 

A presto…

Epifania: tempo di stelle, di Magi e di calze appese

Da Capodanno all’Epifania è tempo di astrologi, oroscopi e previsioni per l’anno che verrà fatte guardando le stelle.

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Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), fondato da Piero Angela nel 1989, ogni anno tuona contro la credulità popolare e gli imbrogli da parte dei presunti maghi, riportando i flop delle previsioni sbagliate.

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Chi di noi, però, non ha dato una sbirciatina all’oroscopo del proprio segno zodiacale o non ha ascoltato cosa avverrà, secondo le stelle, nel 2017?

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Non è questione di cultura o superstizione; gli amanti dell’astrologia sono democraticamente diffusi e diversi sono coloro, ancora oggi, che studiano le stelle, le congiunzioni astrali e i relativi influssi su di noi.

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Chi, meglio dei Magi, ha saputo leggere e interpretare  il messaggio delle stelle?

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Le stelle, però, hanno custodito bene il mistero dei Tre Re e non ci hanno mai rivelato chi fossero, nè quanti, nè la loro provenienza e nemmeno la loro sorte.

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Tutto di loro, dopo duemila anni, resta avvolto nella leggenda e nel  mistero. Quale altra città, se non Milano così ricca di segreti, avrebbe potuto accogliere per l’eternità le loro “reliquie”?

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sarcofago dei Magi in Sant’Eustorgio

Nella Basilica di Sant’Eustorgio, sotto il campanile con la stella, una parte delle loro “reliquie” (le altre furono trafugate dal Barbarossa e si trovano a Colonia) è ancora custodita in un tabernacolo.

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Ogni anno, all’Epifania, si rinnova il legame dei Magi con la nostra città: un corteo in costume parte da piazza Duomo e, attraverso le vie del Centro, raggiunge il Presepe vivente allestito davanti a Sant’Eustorgio.

http://www.linkavelbus.com/blog-post/corteo-dei-re-magi-2017-milano/

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Non solo: quest’anno nei chiostri del Museo Diocesano, accanto alla Basilica, possiamo perderci davanti all’ “Adorazione dei Magi” di Albrecht Dürer. Quest’opera è un “prestito” degli Uffizi e possiamo ammirarla come un singolo gioiello fino al 5 febbraio, pensando ai misteri che ci sono accanto, sotto il nostro cielo stellato.

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Il legame dei Magi con Milano viene riproposto anche in una piccola, raffinata mostra di miniature rinascimentali nella Sala del Tesoro del Castello Sforzesco. Aperta fino al 21 gennaio è gratuita ed è un’occasione anche per visitare gli interni e i vari Musei del Castello.

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L’Epifania, che tutte le feste si porta via, è anche tempo di calze appese in attesa della Befana.

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Una gentile leggenda ci racconta che i Magi, sulla strada per Betlemme, bussavano alle porte delle case per chiedere informazioni e invitare la gente ad andare con loro portando doni al Bambinello.

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In una di queste case viveva una vecchietta che si era rifiutata di seguirli. Si era poi pentita e, con una gerla piena di dolci e piccoli doni, si era messa da sola alla ricerca di Gesù Bambino. L’anziana donna andò bussando ad ogni casa per lasciare un dono a ciascun bambino che vi abitava, sperando che uno di questi fosse il piccolo Gesù.

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All’Epifania potremo trovare questa vecchietta in tante iniziative benefiche: in corso Sempione, dove partirà la Befana dei Motociclisti, alla Darsena dove incontrerà i bambini sull’acqua a bordo del Corsaro dei Navigli con una cioccolata calda e un’immancabile calza piena di dolcetti; ci sarà anche nei diversi “villaggi” e mercatini natalizi.

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E se dovessero arrivare il gelo e questa temuta bufera dell’Epifania, secondo le previsioni meteo?

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Niente di meglio di un buon tè caldo allo Spazio Alda Merini di via Magolfa 32, dove, alle ore 17, ci sarà una tombola benefica a base anche di… poesia.

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Buona Epifania 2017 a tutti!

Epifania 2016, tradizione e novità

La nostra città ha un forte legame con i Magi, questi misteriosi sapienti partiti da lontano alla ricerca della loro “Particella di Dio”.

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Non sono stati i primi a giungere alla Grotta.

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Ghirlandaio

Nel Presepio abbiamo già messo le statuine della Sacra Famiglia, degli angeli, dei pastori, della gente comune; poi il bue, l’asinello, le pecorelle, gli animali da cortile…

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Giotto

Infine, domani, metteremo i Magi con gli esotici cammelli o i nobili cavalli.

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Ecco alcune Adorazioni dei Magi che possiamo vedere in questa nostra città, ricca di opere d’arte, a volte poco note.

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Stefano da Verona – Pinacoteca di Brera

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Schiavone – Pinacoteca Ambrosiana

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Correggio – Pinacoteca di Brera

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Museo del Duomo

Il Solstizio d’Inverno è avvenuto e la luce del giorno dura, a poco a poco, sempre di più. “San Bassiano [19 gennaio] ha un’ ora in mano” dice un vecchio proverbio; la rinascita della Natura si sta preparando: sotto la neve, pane.

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Intorno alla Natività, alla nuova Luce, in questa misteriosa Adorazione dei Magi di Leonardo c’è una umanità dolente, i Magi non hanno abiti sfarzosi, sullo sfondo scene di battaglia e città in rovina.

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Gli uomini sono riusciti persino a contendersi le spoglie dei Magi: secondo la tradizione esse furono dapprima traslate a Milano nella tomba sotto la Stella-Guida del campanile di Sant’Eustorgio.

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Poi il Barbarossa le volle per sè e le fece portare a Colonia; solo qualche reliquia fu restituita alla nostra città grazie al Cardinal Ferrari, all’inizio del Novecento.

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Duomo di Colonia

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Reliquiario in Sant’Eustorgio

Ogni anno Milano rinnova il suo legame con i Magi con un corteo in costume il giorno dell’Epifania.

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Come sempre parte dal Duomo per raggiungere il presepio vivente di Sant’Eustorgio, attraversando alcune vie dello shopping e della movida, come via Torino, il Carrobbio, le Colonne di San Lorenzo e corso di Porta Ticinese.

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Epifania Corteo Re Magi Sant'Eustorgio Milano 1

MILANO 06 Gen 2012 - I RE MAGI PORTANO I DONI A GESU', IN PIAZZA SANT'EUSTORGIO savoia cattaneo faravelli p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - MILANO 2012-01-06 I RE MAGI PORTANO I DONI A GESU', IN PIAZZA SANT'EUSTORGIO I RE MAGI PORTANO I DONI A GESU' EPIFANIA - fotografo: Enrico Brandi / Fotogramma / Fotogramma presepio vivente

L’appuntamento è alle 11.30/11.45 in piazza Duomo.

http://www.santeustorgio.it/corteo_dei_magi.html

E la Befana?

Questa sorta di stranonna buona e dolce come i suoi doni, nonostante il freddo-Freezer in arrivo, anche quest’anno prenderà la moto (ore 8.30 in corso Sempione) e, con un corteo motorizzato, raggiungerà alcuni Istituti per distribuire sorprese ai meno fortunati.

il freezer arriva alla Befana

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Anche la Befana non riuscirà a sfuggire al fascino della Darsena; il 6 gennaio pattinerà sul ghiaccio in un grande spettacolo gratuito alle ore 18.30,  e saluterà i bambini a bordo dei battelli che navigano sul Naviglio.

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Si chiuderà così il primo Darsena Christmas Village.

http://milano.mentelocale.it/68084-milano-befana-ghiaccio-show-chiusura-darsena-christmas-village/

Una piccola dritta: oltre allo street food della Darsena, si può fare un salto al Mercato Metropolitano di Porta Genova, aperto fino a mezzanotte, dove, tra i vari stand, ci sarà atmosfera di festa con giochi e spettacoli.

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Buona Epifania, che tutte le Feste (ahimè) si porta via!

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6 gennaio: i cortei dei Re Magi

Un’idea per l’Epifania: andare a vedere i cortei dei Re Magi. Ve ne proponiamo due in “posti” dove i Re Magi sono di casa.

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Milano – Basilica di Sant’Eustorgio

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Brugherio – Chiesa di San Bartolomeo

A Milano ogni anno, nel giorno dell’Epifania, un corteo storico in costumi sfarzosi percorre le vie cittadine da piazza del Duomo alla Basilica di Sant’Eustorgio, dove sono conservate le reliquie dei Re Magi.

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Nata nel XIV secolo, circa duecento anni dopo il “furto” del Barbarossa, questa storica tradizione è stata ripresa da qualche decennio.

Milano è sempre stata multietnica e la presenza dei Magi, tradizionalmente diversi per colore della pelle e culture, ne è la grandiosa conferma!

Questo il programma per il 6 gennaio 2015:

 www.santeustorgio.it/files/epifania2015.pdf

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Vi segnaliamo una piccola chicca: se volete rendere omaggio ad altre reliquie dei Magi, non andate fino a Colonia, basta recarsi a Brugherio.

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Qui sono custodite, in un reliquiario argenteo del Settecento, nella chiesa di San Bartolomeo, alcune falangi delle dita dei Magi, donate, secondo la tradizione, da Sant’Ambrogio alla sorella Santa Marcellina perché le custodisse nel monastero vicino a Brugherio, da lei fondato.

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Anche a Brugherio si svolge un corteo, nel giorno dell’Epifania, che termina con il tradizionale bacio agli umitt (ometti), come sono familiarmente chiamati i Magi.

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I ristoratori di Brugherio quest’anno presentano, dal 2 gennaio al 21 febbraio, un menù, il Menù dei Re Magi, del Seicento, tipico della zona. Al termine si festeggerà con il tradizionale dolce dei Magi.

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Lo assaggeremo e poi vi faremo sapere!

http://www.ilvimercate.org/dalla-brianza/584-le-vere-reliquie-dei-re-magi-in-corteo-a-brugherio.html

Arriva il menù dei Re Magi

Il lungo viaggio delle reliquie dei Magi verso Milano – (dove)

Perchè sul campanile della Basilica di Sant’Eustorgio c’è una stella e non la Croce?

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A quanto ci risulta c’è una una sola chiesa cristiana in Italia con questo simbolo sopra il campanile: Sant’Eustorgio a Milano. Scaviamo un po’, anzi no, alziamo lo sguardo verso questo “segreto”.

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Cosa ci indica questa stella? Tuffiamoci nella Storia e nella Leggenda e, a lente bracciate, nuotiamo nel loro mare, dove le rispettive acque si uniscono e si confondono.

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Verso Milano

La vita dei Magi è stata veramente un viaggio, così come quello delle loro reliquie.

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Di loro sappiamo veramente poco e anche la loro morte è molto oscura. Secondo una leggenda, tornati a Gerusalemme, dopo 33 anni dalla nascita di Gesù, seppero della sua crocifissione e subirono il martirio proprio in questa città. Secondo un’altra leggenda, al momento della loro morte, nel cielo fu vista una grande stella, la stessa che un tempo li aveva guidati a Betlemme e che era giunta per condurli verso la meta eterna.

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I Magi furono sepolti insieme e le loro spoglie furono ritrovate, insieme alla Croce del Calvario, da Sant’Elena, madre di Costantino, che le portò a Costantinopoli.

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Secondo una leggenda successiva, verso la metà del 300, Eustorgio, eletto Vescovo di Milano, si recò a Costantinopoli per ricevere la conferma della sua nomina. Qui ebbe in dono dall’Imperatore le reliquie dei Magi perchè le portasse a Milano, in segno di grandissimo onore.

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Il viaggio del grande sarcofago fu molto travagliato. Giunta per mare in Italia, l’arca venne trainata da una coppia di buoi fino a Piacenza dove, però, un lupo aggredì e uccise uno dei buoi.

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Il vescovo non si perse d’animo e il lupo venne aggiogato al carro perchè prendesse il posto dell’animale ucciso. Il lupo, molto più basso del bue, ma nelle leggende molte cose superano le ragioni della mente, trainò il carro fino a Milano. Giunto nei pressi della città, il carro si impantanò nel punto dove esisteva un cimitero paleocristiano e non si riuscì a spostarlo.

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Allora Eustorgio comprese che quello era il luogo dove far sorgere la chiesa con il sarcofago dei Magi.

Sopra il campanile di questa Basilica, dedicata poi allo stesso Eustorgio, al posto della Croce, venne posta una stella a otto punte, perchè i tre Magi potessero riposare per sempre sotto di essa.

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Verso Colonia

Siamo nel XII secolo, quando il Barbarossa scese in Italia per combattere contro Milano, rea di essersi resa autonoma.

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L’Imperatore ed i suoi alleati lombardi distrussero Milano, comprese le chiese che avrebbero dovuto essere risparmiate. Non solo, l’arcivescovo di Colonia, Rainaldo, Cancelliere dell’Impero, convinse il Barbarossa che i milanesi non erano degni di custodire le preziose reliquie dei Magi.

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Rainaldo

In realtà l’arcivescovo voleva fare della sua Colonia una importante meta di pellegrinaggi.

Le reliquie furono trafugate ed uno storico dell’epoca riferisce che le spoglie, perfettamente conservate, erano, apparentemente, di un giovane, di un uomo sulla trentina e di un anziano. C’è chi sostiene, invece, che ai tedeschi vennero fatte trovare “altre reliquie”…

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Durante il viaggio verso Colonia, l’arcivescovo fece diverse tappe in località del Nord Italia (da qui le numerose locande dal nome “Tre Re” o “Stella“), regalando anche frammenti delle reliquie a diverse chiese tedesche.

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Finalmente giunsero alla meta, dove, per ospitarle degnamente, fu costruita una delle più belle chiese cristiane, il Duomo di Colonia.

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Le reliquie vi sono tuttora conservate in una splendida arca d’oro e di argento.

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Ai primi del Novecento, il cardinale Ferrari, arcivescovo di Milano, ottenne la restituzione di una piccolissima parte delle reliquie, che, riportate a Sant’Eustorgio, furono poste in un tabernacolo sopra l’altare accanto al gigantesco sepolcro di pietra, dove in precedenza erano stati conservati i corpi dei Magi.

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https://www.youtube.com/watch?v=YdC-BzYse4Q

Si può forse sorridere pensando a questo lungo viaggio delle reliquie e forse anche dubitare della loro reale appartenenza ai Re Magi.

Teniamo presente che studi effettuati, nei laboratori della Bayer, su frammenti delle ricche stoffe che avvolgono le reliquie conservate a Colonia, gli stessi panni che le avvolgevano anche quando erano a Milano, rivelano che contengono un prezioso tipo di porpora, che non viene più prodotta dall’anno 150 d.C. e che era comunque riservata a dignitari di alto rango.

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porpora
Per saperne di più

A questa lunga “storia” dei Magi si aggiunge ancora un altro piccolo capitolo che apre nuovi spazi al mistero. Nel XIII secolo i Mongoli si inseriscono con travolgente violenza nel mondo islamico e cristiano per raggiungere Colonia (e, c’è chi sostiene, Milano).

mongo

Volevano riappropriarsi dei corpi dei Magi, ai quali attribuivano la propria origine, come sudditi del leggendario Prete Gianni (proprio quello di Marco Polo e dei libro-games!), discendente di uno dei Magi e sovrano di un favoloso impero al di là della Terra Santa.

prete gianni

Quante leggende sono fiorite intorno allo scarno testo del Vangelo di Matteo! Ma, come scrive Umberto Eco sulle reliquie, nel romanzo “Baudolino”: “È la vera Fede che le fa vere, non esse che fanno vera la Fede.”

baudolino

http://books.google.it/books?id=TdnsTRRIR3QC&pg=PT101&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=3#v